il messaggio del Papa
ai media
Il testo di
Francesco per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato del
prossimo primo settembre è stato illustrato questa mattina nella Sala Stampa
della Santa Sede. Il cardinale Czerny ha ribadito l'importanza dei prossimi
vertici Cop27 e Cop15 sui cambiamenti climatici e la biodiversità. Obiettivo:
limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C e rendere aree protette la metà
della terra e degli oceani
- di Paolo
Ondarza
Un messaggio
di urgenza e di speranza. Così nella conferenza stampa di presentazione presso
la Sala Stampa della Santa Sede viene definito quello di Papa Francesco per la
Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato del 1° settembre 2022.
Questa data, è stato ricordato, dà l’avvio al mese dedicato al Tempo del Creato
che si concluderà il 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco di Assisi.
Contemplazione
e azione
“Sarà un
tempo di contemplazione e di azione”, ha detto Christina Leaño, Direttore
Associato del Movimento Laudato si' che insieme al Dicastero per la Promozione
dello Sviluppo Umano Integrale e a istituzioni cristiane protestanti, ortodosse
e di altre confessioni, fa parte del comitato direttivo ecumenico del Tempo del
Creato.
Inazione inaccettabile
Il pensiero
è andato alle oltre 1.100 persone morte negli ultimi giorni a causa delle
ondate di calore in Portogallo e Spagna, ai 5 milioni di abitanti del Messico
rimasti senza acqua e alle temperature sahariane di 40 gradi registrate a
Londra. “Stiamo raggiungendo un punto di rottura”, ha proseguito Leaño
ammonendo: “L’inazione non è più accettabile”, servono azioni concrete “un
nuovo accordo multilaterale per fermare la distruzione degli ecosistemi e
l’estinzione delle specie” e “ridurre a zero, il più rapidamente possibile, le
emissioni nette di gas serra”. L’invito è a camminare insieme nella fede e
nell’impegno perché “ogni iniziativa sarà un tassello essenziale del mosaico
che solo insieme si può creare”.
Eliminare combustibili
fossili
All’unisono
con Francesco le istituzioni cristiane quindi - ha garantito la Direttrice del
Movimento Laudato Sì - solleciteranno le grandi industre estrattive a cambiare
rotta, attraverso azioni come il disinvestimento dai combustibili fossili” e a
difendere sempre i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali.
La graduale
eliminazione della produzione esistente di combustibili è “urgente”, rimarca da
parte sua il cardinale. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio
dello Sviluppo Umano Integrale, e “deve avvenire con una giusta transizione per
i lavoratori di questi settori verso alternative rispettose del’ambiente”.
Occhi
puntati sui vertici Cop27 sui cambiamenti climatici e Cop15 sulla biodiversità:
dal porporato l’appello a continuare a perseguire l’obiettivo di limitare
l’aumento della temperatura a 1,5°C, cresciuta però già a 1,2°C. “Ogni giorno -
denuncia il cardinale Czerny - nuovi progetti riguardanti i combustibili
fossili accelerano la corsa verso il baratro. Quando è troppo è troppo”. “Sul
piano della biodiversità il Papa auspica un nuovo accordo Onu per fermare la
distruzione degli ecosistemi e l’estinzione della specie”. “Almeno metà della
terra e degli oceani - è la richiesta formulata dal prefetto del Dicastero
vaticano - devono diventare aree protette entro il 2030 e gli ecosistemi
devastati devono essere ripristinati”.
Le ricadute
sugli ultimi
Annunciando
la nomina dell’ingegnere John Mundell del Movimento dei Focolari a Direttore
della Piattaforma d’Azione Laudato Sì, il cardinale Czerny ha quindi esortato i
cristiani tutti a unirsi per “celebrare il canto dolce della creazione e
rispondere al suo grido amaro”. Le religiose faranno la loro parte, ha
garantito suor Mary John Kudiyiruppil, vicesegretario esecutivo dell'Unione
Internazionale delle Superiore Generali (UISG). “Ascoltare la voce del creato e
il grido di angoscia della nostra sorella, la Madre Terra”, per gli abusi che
incidono anche sulla vita dei poveri, degli indigeni, dei giovani e degli
anziani”, ha spiegato ai giornalisti, “richiede un tipo di ascolto profondo che
oggi è spesso assente e che è più di un semplice sentire: è una contemplazione
che ci apre ad ascoltare le molte voci della creazione, a essere nutriti dalla
sua bellezza e abbondanza e ad essere turbati dalla sua deturpazione e
distruzione”.
Conversione
ecologica, insieme
Forte il
richiamo a una conversione ecologica che parta da un cambiamento degli stili di
vita. Durante la conferenza stampa è stato anche presentato un contributo video
di monsignor José Colin Mendoza Bagaforo, vescovo di Kidapawan nelle Filippine,
direttore nazionale di Caritas Filippine e del Programma Laudato si' della
Conferenza episcopale. Da una terra particolarmente colpita da eventi climatici
estremi il presule ha levato un appello per la tutela dei “diritti
dell’ambiente”: “Il tempo è breve, ma insieme è possibile”.
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