Aumento esponenziale degli attacchi anti-cristiani.
In crescita di crimini di odio
Il
rapporto OIDAC 2022 / 2023 | OIDAC
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di Andrea Gagliarducci
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Nel
2022, i crimini di odio contro i cristiani hanno raggiunto 748 casi
documentati, con un aumento del 44 per cento rispetto al 2021, quando si erano
registrati 519 crimini di odio. In aumento esponenziale anche i casi di
incendio doloso alle chiese, che ha registrato un più 75 per cento tra il 2021
e il 2022. Sono i dati del Rapporto Annuale dell’Osservatorio per
l’Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani in Europa.
Basato
a Vienna, diretto da quest’anno da Anja Hoffman, l’osservatorio fornisce
una fotografia potente e reale della situazione dei cristiani in Europa. Ogni
settimana, raccoglie notizie di episodi di discriminazione e intolleranza,
utilizzando fonti aperte, e mettendo in luce una realtà sotto gli occhi di tutti,
eppure poco conosciuta. I cristiani sono, alla fine, la religione più
perseguitata al mondo, come dicono i vari rapporti sulla libertà religiosa di
Aiuto alla Chiesa che Soffre o Open Doors, e lo confermano anche i dati
dell’ultimo Rapporto Annuale dell’OSCE sui Crimini di Odio, che ha documentato
792 casi di odio anticristiano in 34 Paesi europei.
Preoccupante
la crescita dei casi di incendio doloso, passati dai 60 del 2021 ai 105 del
2022, con un aumento del 75 per cento. Questi attacchi si concentrano
soprattutto in Germania, e poi in Francia, Italia e Regno Unito.
Secondo Anja
Hoffman, i crimini di odio, soprattutto quelli vandalici, sono collegati
all’estremismo che deriva anche da una maggiore accettazione dell’attacco alle
chiese nella società. “Mentre – racconta il direttore dell’Osservatorio – le
motivazioni degli atti vandalici e della profanazione delle Chiese sono rimasti
poco chiari, ora invece notiamo che sempre più perpetratori lasciano messaggi
che rivelano l’appartenenza a frange estremiste e rivendicano persino
orgogliosamente la paternità dei crimini commessi. Si tratta spesso di membri
radicalizzati di gruppi che seguono una narrazione anti-cristiana”.
Regina
Polak, rappresentante OSCE per la lotta al razzismo, alla xenofobia e alla
discriminazione, ha espresso preoccupazione per il sempre più crescente numero
di casi di odio anticristiano denunciati dall’Osservatorio, e ha sottolineato
che “è altamente necessario aumentare la consapevolezza sia del governo che
della società per affrontare e combattere questo problema con decisione”.
Il
rapporto affronta anche il tema delle diverse forme di discriminazione
religiosa. Nell’ultimo anno, diversi cristiani hanno perso il lavoro, sono
stati sospesi o addirittura hanno affrontato cause penali per aver espresso in
pubblico opinioni religiose non violente, in particolare sui temi del
matrimonio e della famiglia allorquando si affermava in pubblico che il
matrimonio è tra uomo e donna e che l’identità sessuale è costituita da uomo e
donna.
Sono
tutte opinioni passabili di procedimento penale, ed è un fatto, ha detto
Hofmann, “altamente grave”, anche perché le legislazioni dei Paesi “usano un
linguaggio molto vago o definizioni poco chiare sull’incitamento all’odio”.
L’Osservatorio
ha segnalato in particolare i licenziamenti degli insegnanti Ben Dybowski
e Joshua Sutcliffe, nonché del reverendo Bernard Randall, cappellano di una
scuola. Tutti i licenziamenti sono avvenuti per le loro convinzioni
sull’identità di genere e sulla famiglia.
Anja
Hoffman denuncia che “silenziare le voci cristiane in pubblico mina la
pluralità delle società democratiche occidentali e rende impossibile un
discorso libero”.
Altre limitazioni alla libertà religiosa vengono dai progetti di legge sulle
cosiddette “zone cuscinetto” (le cosiddette buffer areas), che si trovano
soprattutto nel Regno Unito e che criminalizzano la preghiera e le
manifestazioni religiose, come per esempio le iniziative di preghiera intorno
alle critiche per l’aborto.
L’Osservatorio
ha descritto come “particolarmente sorprendente” l’arresto Isabel
Vaughan-Spruce, arrestata in una delle zone cuscinetto e interrogata se stesse
pregando nella sua mente. L’arresto è esemplificativo della preoccupazione
per la criminalizzazione di episodi di “odio non violento” nel Regno Unito.
Altre
forme di discriminazione sono quelle che violano il diritto dei genitori
di educare i bambini in conformità con le proprie convinzioni religiose e
la limitazione della libertà di coscienza attraverso l’eliminazione delle
clausole di coscienza dalle disposizioni esistenti nelle leggi mediche.
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