Crepet:
“I genitori stanno più al telefonino dei figli".
Padri e madri si vestono come i figli.
S'illudono di essere "ragazzi"
Il phubbing è un risvolto sociale del trascorrere troppo tempo davanti a uno schermo: le persone intorno vengono ignorate a favore di ciò che sta accadendo sullo smartphone. La ricerca accende i riflettori in particolar modo sulle conseguenze del phubbing in famiglia, dai genitori verso i propri figli.
Paolo
Crepet, psichiatra e psicologo di rilievo, mette in evidenza una problematica
sempre più acuta nella società contemporanea: l’intolleranza verso la felicità
altrui e l’accettazione dell’intollerabile, riferendosi al vuoto di emozioni e
all’assenza di empatia.
In
un’epoca dove la tecnologia invade i momenti familiari, Crepet sottolinea, in
un’intervista rilasciata al quotidiano Alto Adige, come le cene in famiglia
siano ridotte a brevi incontri, interrotti da distrazioni digitali, limitando
la possibilità di connessioni emotive profonde.
Crepet
tocca il tema della crescente incomunicabilità tra individui, in particolare
all’interno della famiglia. L’uso eccessivo del telefonino riduce gli scambi
faccia a faccia, impoverendo le relazioni. Questo distacco emotivo è
particolarmente evidente nella dinamica genitori-figli, dove manca una guida
assertiva e un’educazione basata sul rispetto reciproco e sui limiti.
L’intervista
si sofferma sul caso di Giulia, una giovane vittima di violenza, riflettendo
sulla mancanza di resilienza e sulla difficoltà dei giovani di fronte al
rifiuto. Crepet critica la mancanza di una vera educazione ai limiti e alle
frustrazioni, fattori che contribuiscono all’ondata di violenza tra i giovani.
Secondo
Crepet, stiamo assistendo alla scomparsa di valori consolidati, senza che
emergano nuovi principi guida. Questo vuoto lascia gli adulti disorientati sul
come insegnare e guidare le nuove generazioni. La pedagogia si scontra con una
“deriva del sì”, dove si evita di fronteggiare situazioni sfidanti, rendendo i
giovani impreparati ai fallimenti.
Il
concetto di “solitudine organizzata” emerge come sostituto dell’empatia
perduta. In questa condizione, le persone riempiono il vuoto con distrazioni
superficiali, evitando il confronto emotivo e intellettuale. Crepet sottolinea
la necessità di riscoprire l’empatia, guardando agli altri con tolleranza e
comprensione.
Crepet
offre una visione critica ma necessaria sullo stato attuale della comunicazione
e delle relazioni interpersonali, invitando a una riflessione profonda sui
modelli educativi e sulle dinamiche familiari. Il suo messaggio è un appello a
ristabilire connessioni autentiche e a ripristinare valori fondamentali come
l’empatia e il rispetto reciproco, fondamentali per una società più equilibrata
e comprensiva.
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