«L'uomo è un essere imitativo, apprende la vita con gli occhi. Questo è il motivo per cui in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre fissato lo sguardo su qualcuno per capire se stesso.»
Ed è proprio questa sua peculiare caratteristica ad aver dato origine a testi come l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, ma anche testi sacri come la Bibbia o in tempi più recenti la Divina commedia, le commedie di Shakespeare, o spostandoci ver so i giorni nostri Il Signore degli Anelli e forse anche lo stesso Harry Potter. Testi che toccano l'immaginario collettivo presente in ciascuno di noi e lo guidano, attraversando così i secoli e le generazioni.
Tra
queste opere ce n'è una che, secondo Epicoco, si presta più delle altre a
essere la chiave di lettura del presente: l'Eneide di Virgilio. «Alcuni
passaggi decisivi della vita di Enea e della sua personalità mi sono parsi i
più congeniali a illuminare il tempo attuale.»
E
così, dopo una riscrittura in chiave narrativa di quei passaggi, l'autore
condivide con noi una riflessione più ampia del tema di fondo allo scopo di
«ricollegare l'immaginario con la storia attuale e con le possibili scelte e
oppor unità che ci si aprono davanti.»
La
scelta di Enea diventa così la rilettura di un'opera fondante della nostra
cultura e al contempo uno strumento per interpretare la contemporaneità.
Una
lente attraverso la quale riflettere sul presente che «scarseggia di speranza e
ha bisogno di guardare e di credere nella primavera in attesa sotto la neve
dell'inverno che stiamo vivendo.»
Epicopo, La scelta di Enea, ed. Rizzoli, 2022
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