Servono risposte di comunità
o si perde il futuro del Paese»
Il quadro è drammatico:
bambini, adolescenti e chi si affaccia alla vita appena terminato un percorso
di studi, sembrano non avere prospettive. «Stiamo perdendo, seppur più
lentamente rispetto a prima, il “futuro” del nostro Paese» commenta Marco
Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini, impresa sociale per il contrasto
della povertà educativa minorile. «Rispetto al percorso di istruzione dei
giovani – precisa – i dati del rapporto Istat purtroppo confermano una tendenza
in atto da troppo tempo in Italia». E l’abbandono scolastico è un aspetto
preoccupante che riguarda di più i ragazzi e chi vive nelle regioni del Sud.
«Soprattutto, interessa chi proviene da contesti socio-economici più difficili,
che offrono meno opportunità – spiega Rossi-Doria –, anche se quello
dell’abbandono è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio che è la
povertà educativa, aggravato anche per gli effetti della pandemia ». Il
rapporto mette in evidenza come tra i giovani la propensione ad essere molto
soddisfatti per le relazioni amicali è due volte più alta tra chi, invece, vede
gli amici almeno una volta a settimana, rispetto a chi li vede meno
frequentemente. «L’ambito delle relazioni non può essere secondario – aggiunge
il presidente di Con i Bambini –, anche per questo la risposta al fenomeno deve
essere di comunità, rafforzando le alleanze educative tra mondo della scuola,
terzo settore, istituzioni e famiglie. È necessario, inoltre, ridare fiducia e
protagonismo ai ragazzi, sperimentando e consolidando le tante buone esperienze
di comunità educante che per fortuna esistono e che dovrebbero essere pratica diffusa,
a vantaggio di tutti e di ciascuno».
E, infine, non vanno
sottovalutati i risvolti sulla salute mentale lasciati dalla pandemia tra gli
“under 18”, per far fronte ai quali, nei prossimi giorni, ha assicurato ieri il
ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà firmato il decreto
interministeriale e si potrà partite con il bonus psicologo, a disposizione,
però, anche di chi giovane non è più. «il cittadino – ha spiegato Speranza
–potrà accedere al contributo senza oneri o anticipazioni, e potrà scegliere
liberamente il professionista tra quelli che hanno aderito all’iniziativa». Ma
il bonus non sarà sufficiente. Affrontare il problema in modo adeguato
presuppone un approccio più ampio. «Per questo – ha ricordato il ministro – in
legge di Bilancio abbiamo stanziato 38 milioni, 20 dei quali destinati al
disagio psicologico di bambini e adolescenti con l’assunzione del personale, 10
milioni per le fasce più deboli e 8 milioni per il potenziamento dei servizi territoriali
e ospedalieri».
Tra le categorie più
fragili ed esposte, anche ai rischi di disagio psicologico, ci sono pure
anziani e disabili che a causa del lockdown e delle limitazioni dei
comportamenti imposte dalle misure di contenimento del virus devono fare i
conti, peraltro, con nuove condizioni di povertà e di emarginazione aggravate
dalla crisi economica che ha colpite milioni di famiglie.
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