di Carlo Maria Martini
Io,
mi sono più volte lamentato col Signore perché morendo non ha tolto a noi la
necessità di morire. Sarebbe stato così bello poter dire: Gesù ha affrontato la
morte anche al nostro posto e morti potremmo andare in Paradiso per un sentiero
fiorito.
E invece Dio ha voluto che passassimo per questo duro colle che è la morte ed entrassimo nell'oscurità che fa sempre un po' paura. Ma qui sta l'essenziale: mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio.
Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle "uscite di sicurezza". Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio. Ciò che ci attende dopo la morte è un mistero che richiede un affidamento totale: desideriamo essere con Gesù e questo nostro desiderio lo esprimiamo ad occhi chiusi, alla cieca, mettendoci in tutto nelle sue mani.
“L’anima mia ha sete del Dio vivente:
Quando vedrò il suo volto?”
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