su di esso è fondato il mondo.
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Claudia Cremonesi
Ma naturalmente ciò
non può portarci a negare l’esistenza del male. Non lo neghiamo affatto, anzi
ne siamo ben consapevoli! Anche su questo ci siamo interrogati a lungo. Il male
esiste e dobbiamo imparare a riconoscerlo, dentro e fuori di noi. Ciò significa
che il male è esterno a noi, corre nelle vie del mondo, ma è anche
profondamente radicato in noi, nel nostro cuore.
Quando operiamo nel male costruiamo il regno del male,
costruiamo strutture sociali orientate al male. Talvolta non ne siamo
perfettamente consapevoli, ma è importante chiarirlo a noi stessi. Che cosa fa
sì che il male si radichi davvero in noi? Non basta il fatto che siamo esposti
al male, esso deve trovare un’adesione da parte della nostra coscienza.
Il campo di battaglia della lotta tra il bene e il male è il
cuore dell’uomo. E l’evidenza della vittoria dell’uno o dell’altro sono le sue
azioni. È questo lo scenario in cui si dipana la vicenda umana, la vita degli
uomini. Il nostro cammino è nato da una fonte di bene e ci viene affidato.
Delle infinite possibilità che si aprono di fronte a noi siamo totalmente
liberi di scegliere su quali costruire, su cosa fondare il nostro cammino, in
quale direzione muoverci. In questo nostro scegliere, la libertà si coniuga con
la responsabilità. Scegliere liberamente di credere nel bene, di fare il bene,
di dire il bene significa costruire dimensioni di bene, strutture orientate al
bene e un pensiero e un linguaggio per il bene.
Come educatori, inoltre, dobbiamo essere consapevoli che la
nostra azione educativa si fonda su una visione positiva della vita e del suo
potenziale di bene e bello di cui poter godere. Non è automatico. Dobbiamo
scegliere e proporre il bene, portarlo di fronte agli occhi dei nostri ragazzi,
lasciare che ne facciano esperienza.
L’uomo non è un essere impermeabile, le cose del mondo, le
relazioni, hanno un impatto su di noi e ci modificano. Esperienze di bello e di
bene potranno costruire più facilmente vite orientate alla ricerca del bello e
del bene. Dobbiamo insegnare a riconoscere il male, anche. Quando lo
incontriamo dobbiamo avere il coraggio di chiamarlo per nome, di dire che è
male, di individuarlo, circoscriverlo e denunciarlo. Anche in questo possiamo
essere esempi di comportamento.
E quando lo incontriamo, invochiamo con tutta la nostra forza
il bene, attraverso una preghiera, potente strumento di parola per il Bene.
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