Sono le parole del sociologo Francesco Pira, professore
associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università
degli Studi di Messina, riguardo al suo nuovo saggio: “Figli delle App”,
uno studio sulle nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti.
“Dalla buona o dalla cattiva educazione della gioventù
dipende un buon o un triste avvenire della società”. Si apre con una citazione
di San Giovanni Bosco il volume “Figli delle App”. Poi, nelle stessa pagina è
scritto : “Questo volume è dedicato a tutte le vittime del cyberbullismo, del
sexting, del revenge porn, del cutting e a chi ha perso la vita
per inseguire una challenge. Ma anche a coloro che usano le nuove
tecnologie per trasmettere al mondo messaggi positivi e
condividere conoscenza”.
Il titolo
L’autore rivela subito il perché del titolo: “Figli delle app
è il provocatorio titolo che ho scelto, da immigrato digitale e adolescente,
quando Alan Sorrenti cantava: ‘Noi siamo figli delle stelle/ Non ci
fermeremo mai per niente al mondo’. Non sono sicuro che essere figli delle app
sia essere eroi di un sogno, purtroppo concordo con il pensiero del grande
sociologo Zygmunt Bauman che il consumismo tecnologico rischia di trasformarci
in individui senza storia e identità”.
Analisi del cambiamento
“Questa generazione di preadolescenti e adolescenti ci mostra
come la rivoluzione tecnologica sia ormai compiuta. Si muovono tra app e
dimensione social in un fluire quotidiano h24 di interazioni, produzione di
contenuti e creatività e, per la prima volta, l’e-learning è entrato
nelle loro vite. Questo libro intende analizzare le trasformazioni
in atto, basandosi sui risultati delle ricerche condotte in ventitre
anni di studio sull’evoluzione dei modelli comunicativi di
preadolescenti e adolescenti prima e dopo l’avvento delle nuove tecnologie e
alla digitalizzazione della società. Un percorso attraverso generazioni che si
sono evolute all’interno di ambienti sempre più tecnologici, immersi negli
universi social, spesso da soli e che oggi sono gli adulti appena diventati
genitori, tutti accomunati nell’evidente dicotomia tra connessione e
relazione”.
I dati della ricerca
Il volume è anche l’occasione per condividere i dati
dell’ultima ricerca realizzata. Il terzo capitolo è infatti interamente
dedicato ai risultati della survey online “La mia via ai tempi del Covid”.
Condotta nel periodo aprile – maggio 2020, ha coinvolto in totale 1.858 ragazze
e ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori che hanno risposto ad un
questionario online composto da diciassette domande.
Il 100% (96,6%) degli intervistati possiede uno smartphone e
oltre l’80% (88,8%) ha un computer. Uno
degli aspetti di maggiore interesse emerso è quello relativo alla tendenza
a isolarsi rispetto all’ambiente familiare. Sempre più dipendenti dal
gruppo di pari, hanno vissuto una forte sensazione di isolamento, paura e
scoraggiamento, con oltre il 60% degli intervistati che dichiara di avere
provato questo sentimento. C’è poi un dato che più di tutti gli altri offre
spunti di approfondimento, ed è quello relativo all’eventuale possesso
di un profilo social falso. Su 544 risposte ottenute, il 69% ha dichiarato di
averlo. Vivono su Instagram e Whatsapp. Appare evidente, una volta di più,
come nell’era liquido-moderna l’inganno sia diventato centrale nei processi di
comprensione del reale, e la distinzione tra vero e falso non sia più
percepita.
Dalla non comunicazione all’iper comunicazione
Pira spiega come siamo passati dalla
non-comunicazione all’ iper-comunicazione, alla vetrinizzazione dell’io e
sistematica manipolazione, consapevole o meno, della realtà, con impatti
profondi sulle dinamiche di sviluppo della società nel suo complesso.
“Questo volume – scrive nella prefazione il professor Giovanni Boccia
Artieri, Ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi
all’Università di Urbino e sicuramente uno dei massimi esperti nazionali e
internazionali di dinamiche social – ripercorre le varie tappe di evoluzione e
addomesticamento delle tecnologie attraverso la messa a sistema
tematica e longitudinale di ricerche e approcci relativi alla sociologia della
comunicazione, mostrando le perplessità che di volta in volta ci si è
trovati ad affrontare, le soluzioni che si sono proposte e le nuove domande che
ne sono scaturite”.
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