Crepet: «Assurdo assecondare fantasie dei bambini»
«I
bambini sono più complessi oggi di ieri e sviluppano in maniera precoce idee e fantasie
non solo appartenenti al loro mondo circoscritto. Noi grandi abbiamo messo loro
in mano i mezzi della tecnologia per poterlo fare; le aziende tecnologiche,
poi, in tutti questi anni hanno deciso di mettere in mano loro qualcosa che li
indirizza. Oggi ci svegliamo e improvvisamente ci poniamo i dubbi di cosa stia
succedendo e se ciò sia pericoloso. C’è modo di riparare? Sì. Il rischio però è
sempre quello di minimizzare il problema perché sembra che i casi ad oggi siano
pochi. Va bene, ma domani? Non possiamo sapere domani quanto il fenomeno si
diffonderà. Il rischio in effetti è l’aumento vertiginoso dei casi perché
vertiginosa è la campagna propagandista in atto».
Come
uscirne?
«La
responsabilità principale è dei genitori. Le mamme e i papà devono essere uniti
nella lotta: non basta essere uniti solo nell’attenzione al cibo o a cose
simili che, per carità, sono questioni legittime ma che spesso mettono in
secondo piano altro. Io credo, infatti, che dobbiamo mettere la stessa
attenzione a ciò che inquina l’anima. La possibilità di accedere a qualsiasi
cosa oggi crea scombussolamento. A tutte le età. Pensiamo ai social. I social
sono veicolo di informazione sessuale per i preadolescenti ma il coro
demenziale della nostra civiltà è sempre lo stesso: “va bene, è un gioco”.
Siamo in grado di affrontare un confronto con questo mondo? Non aspettiamoci
che sia la politica a fare la legge per regolare queste cose: una proposta del
genere è ridicola».
Ma
il fatto che la transizione sociale possa riguardare un bambino, un
preadolescente non è una violenza per il bambino stesso? Non si tratta di pura
ideologia che distrugge l’ordine naturale delle cose?
«Devo
smentire sia chi pensa che esiste l’omosessualità e basta sia chi pensa che
esiste l’eterosessualità e basta, ma ci devono dire, coloro che portano avanti
senza se e senza ma questa teoria, se qualcuno ritiene che una tendenza
sessuale sia geneticamente connotata. Ad ogni modo quello che trovo assurdo è
che i genitori in accordo con un professionista vadano ad assecondare queste
fantasie dei bambini. Non va assecondato: il bambino non è immagine sacra, è
una persona che dice una fantasia. Ma da qui a dire di fasciargli il seno e
dare ormoni ce ne passa. Che poi da adulti magari ci si ritrova a fare i conti con
gli effetti collaterali o con la volontà di cambiare idea, perché la vita
sessuale è in continua evoluzione. Proprio perché non voglio il dolore non
posso affrettare la vita sessuale soprattutto di chi è in età evolutiva».
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