E
IL DESIDERIO
DI VERITA’
- di Giovanni Perrone *
Il discorso del Santo
Padre ci offre molti stimoli di riflessione al fine di verificare il nostro
lavoro e di proseguire il nostro cammino. Infatti, ogni insegnante cattolico (e non
soltanto!) – ovunque opera - è luce, sale e lievito; testimone di gioia e di
verità; umile, competente e prezioso punto di riferimento, al servizio di tutta
la comunità.
“Ascesi quaresimale,
itinerario sinodale” è il tema del messaggio quaresimale rivoltoci dal
Santo Padre questo anno. Ascesi e itinerario sono elementi del camminare:
camminare insieme, per salire in alto, andando verso una meta. Anche l’imparare
è un cammino per conquistare conoscenze e competenze, un cammino che percorre i
sentieri della storia e i sentieri del mondo, alla ricerca della verità.
Non è un cammino costituito
da tappe tra loro disconnesse, da esperienze vuote o alienanti, oppure da
episodici ed esaltanti momenti di infatuazione, stordimento, illusione o
scoraggiamento. Perciò gioia, entusiasmo, gratificazione, condivisione, nuove
scoperte interagiscono con l’andare verso una meta non solo terrena.
Gesù, chiamando gli
apostoli, li mise in cammino sui sentieri della Palestina, un “andare”
comunitario, al seguito di un buon maestro che sapeva fare interagire la realtà
concreta con la visione trascendentale.
Il cammino di Gesù e
dei suoi discepoli, pur passando dal quotidiano e incerto peregrinare per le
strade (non sempre facili e sicure) della Palestina, pur passando dalla
tragedia della crocifissione, è caratterizzato e certificato ed esaltato dalla
gioia della resurrezione. Lungo la strada il Maestro non fa grandi discorsi, ma
si esprime in brevi parabole, in brevi messaggi che interrogano ed orientano,
sino ad arrivare alla proclamazione delle beatitudini: Beati voi se … .
Gesù evidenzia che il
suo insegnamento è fonte di gioia e cammino di verità: “Vi ho detto queste
cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. Gesù
chiarisce ch’egli è “via, verità e vita”. Egli non è solo via o solo
verità o solo vita. C’è un’interazione dinamica tra queste tre parole, un
raccordo che ogni educatore (e ogni istituzione educativa) deve tener presente
nel momento progettuale, in quello di verifica e nel quotidiano scolastico e
del suo stesso essere uomo e professionista.
La pedagogia del
Vangelo è stata ed è una straordinaria risorsa per ogni educatore e per ogni
istituzione educativa, non solo per i cristiani.
Gioia
e verità non sono due ingredienti separati ed autoreferenti dell’educazione.
Essi ne fanno parte integrante e vivificante: la gioia di essere cercatori di
verità e la verità della gioia provata. La gioia, infatti, sostiene e gratifica
il camminare; la ricerca della verità accompagna e orienta il cammino, evitando
il disorientamento e i molti pericoli di “colonizzazioni ideologiche”, di vuoti
esistenziali oggi presenti nel nostro mondo e molto accattivanti, specialmente
per le giovani generazioni. ........
Continua : GIOIA E VERITA'
[1] https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2022/november/documents/20221112-insegnanti-cattolici.html
Nessun commento:
Posta un commento