trasmettere
il desiderio
per contrastare
il disagio giovanile”.
Insegnanti chiamati a
testimoniare passione e vocazione in aula
-di Andrea Carlino
Lo psicoanalista Massimo
Recalcati ha presentato al Festival Internazionale dell’Economia 2025 di
Torino una lettura del disagio giovanile basata su 35 anni di ricerca
clinica.
Neolibertinismo e neomelanconia: i due
paradigmi del malessere
Recalcati identifica due modelli dominanti
che definiscono la condizione attuale dei giovani. Il paradigma neolibertino si
fonda sul “discorso del capitalista” e produce legami sociali frammentati. Il
consumo compulsivo di oggetti-gadget sostituisce il desiderio autentico e
genera una “clinica dell’antiamore” in cui i giovani cercano rifugio nelle
dipendenze per evitare l’incontro reale con l’altro. Il paradigma securitario
rappresenta la seconda polarità e si manifesta come ritiro dalla vita. Il
fenomeno degli Hikikomori esemplifica questa tendenza: molti giovani
scelgono di uscire dalla scena sociale, spaventati dalla competizione e dal
principio di prestazione. Il ritiro produce una “glaciazione delle passioni”
attraverso l’innalzamento di mura psichiche.
Il ruolo della scuola nella trasmissione del
desiderio
La scuola deve trasformarsi in luogo di testimonianza per superare le forme di schiavitù descritte. Recalcati distingue il capriccio dal desiderio, che nella psicoanalisi “assomiglia alla vocazione: una potenza indistruttibile che orienta la vita e trasforma il dovere in una manifestazione del proprio talento”. La trasmissione del sapere avviene per contagio: gli studenti necessitano di adulti che testimonino con la propria vita la possibilità di vivere “accesi”.
Gli insegnanti entrati in aula annoiati o senza desiderio non riescono a trasmettere il fuoco del sapere.
Le
organizzazioni scolastiche devono abbandonare il privilegio del rendimento
quantitativo per valorizzare il soggetto nella sua unicità, passando dalla cura
del numero alla cura del “nome proprio”. Gli adulti sono chiamati a sostenere
la “follia” del desiderio dei figli anche quando questo implica lo scioglimento
dei legami familiari.
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