Scuola,
cosa si fa in
una classe inclusiva?
Cos’è
una classe inclusiva? È un ambiente in cui studenti e studentesse, con e senza
disabilità, si sentono accolti, ascoltati e valorizzati, dove l’insegnante
facilita il dialogo e la collaborazione, l’aula si trasforma in base alle
diverse esigenze e i banchi diventano isole per facilitare
l’interazione. Il progetto "Cambio Sguardo" mette a disposizione
di tutti gli strumenti - con formazione online, giochi e workshop - per
promuovere i diritti degli studenti con disabilità
di Redazione
Con settembre si apre un nuovo anno scolastico e Cbm Italia – organizzazione internazionale impegnata nella salute, l’educazione, il lavoro e i diritti delle persone con disabilità in Italia e nel mondo – rinnova il suo impegno all’interno della scuola con il progetto educativo “Cambiamo Sguardo: dire, fare, parlare di disabilità”, che si propone di promuovere la cultura dell’inclusione a partire dal linguaggio, sostenere i diritti delle persone con disabilità e costruire classi inclusive.
Rivolto
alle scuole di ogni ordine e grado, famiglie, contesti extrascolastici come
associazioni, enti, istituzioni culturali, università e chiunque desideri
approfondire il tema della disabilità, il progetto è giunto alla sua terza
edizione e parte sempre dalle stesse fondamenta: la Convenzione Onu sui
diritti delle persone con disabilità, strumento indispensabile per
promuovere e tutelare i diritti delle persone con disabilità e contrastare
stereotipi, luoghi comuni e comportamenti che generano stigma ed emarginazione.
Cos’è
una classe inclusiva? È un ambiente in cui studenti e studentesse,
con e senza disabilità, si sentono accolti, ascoltati e valorizzati, dove
l’insegnante facilita il dialogo e la collaborazione, l’aula si trasforma in
base alle diverse esigenze e i banchi diventano isole per facilitare
l’interazione.
Per
favorire la nascita di una classe inclusiva, esistono preziosi strumenti che
aiutano a creare quel clima sereno in classe, basato su rispetto, fiducia e
accettazione delle differenze. Sono per esempio il circle time, che
stimola l’espressione emotiva; il cooperative learning, che
incoraggia il lavoro di gruppo; il peer tutoring, basato sul
sostegno tra pari.
Queste
metodologie sono raccontate da Cambiamo Sguardo nel modulo dedicato alla
didattica inclusiva sotto forma di video lezione (della durata di 20 minuti).
Oltre a questa sezione, la formazione online del progetto
propone anche moduli sul linguaggio inclusivo, la Convenzione Onu e l’Agenda
2030.
La
seconda parte di Cambiamo Sguardo è invece composta dal kit operativo,
ovvero attività didattiche, giochi e laboratori che favoriscono il confronto e
la partecipazione consapevole di tutti, la riflessione sulle diseguaglianze, il
parlare di disabilità con naturalezza e rispetto.
Per
la sua natura digitale, Cambiamo Sguardo è strutturato in modo da poter essere
svolto in qualsiasi momento dell’anno e in autonomia.
Bisognerà
attendere invece la primavera per partecipare al nuovo ciclo di
workshop che vede tra le protagoniste due donne che sapranno offrire
interessanti spunti sul tema dell’inclusione: Marina Cuollo,
scrittrice e consulente D&I (Diversity & Inclusion), che accompagna i
partecipanti tra le diverse forme di accessibilità, da quella digitale a quella
fisica; e Anna Rossi, presidente dell’Unione italiana lotta alla
distrofia muscolare di Milano, che affronta il tema dell’autonomia delle
persone con disabilità, dal diritto allo sport e al tempo libero, alla scelta
di come organizzare la propria quotidianità.
«Contribuire
alla costruzione di una società più equa e consapevole è alla base del progetto
di Cbm Italia nelle scuole: con Cambiamo Sguardo vogliamo coinvolgere studenti
e studentesse a riflettere sulle parole, a mettersi nei panni dell’altro, a
cambiare punto di vista, per rendere la classe, ma non solo, un luogo
accogliente in cui ciascuno – con e senza disabilità – possa partecipare
attivamente e sviluppare le proprie potenzialità» commenta Massimo
Maggio, direttore di Cbm Italia.
Nell’anno
scolastico 2024-25 sono state oltre 500 le scuole e le altre
istituzioni che hanno aderito al progetto, coinvolgendo 16.000
persone tra studenti, genitori, personale scolastico e professionisti del
mondo dell’educazione di tutta Italia.
“Cambiamo
sguardo: dire, fare, parlare di disabilità” è un progetto di Cbm Italia,
realizzato in collaborazione con Ledha Milano, Istituto dei Sordi di Torino e
CediSma (Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e Marginalità
dell’Università Cattolica di Milano).
Per
scaricare i materiali: https://www.cbmitalia.org/cambiamo-sguardo
Per
info: scuola@cbmitalia.org
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