giovedì 25 settembre 2025

UNA CATOSTROFE NUCLEARE


 Inaccettabile corsa al riarmo, si rischia catastrofe nucleare


Due gli interventi di monsignor Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, alle Nazioni Unite. 

Sugli esperimenti nucleari ha ribadito l’urgenza di ratificare il trattato sulla messa al bando dei test. 

Riguardo le armi nucleari, l’arcivescovo ha espresso preoccupazione per l'impiego dell'Intelligenza Artificiale nel riarmo

 -         Benedetta Capelli – Città del Vaticano

-    “Un passo urgente per evitare una catastrofe nucleare”: così monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, intervenendo ieri, 26 settembre, alla quattordicesima Conferenza per facilitare l'entrata in vigore del Trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari degli esperimenti nucleari, sottoscritto dalla Santa Sede 29 anni fa, il 24 settembre 1996.

L’arcivescovo ha sottolineato che la mancata entrata in vigore del trattato “rimane una realtà deplorevole” che “compromette gli sforzi globali contro i test nucleari”. Pertanto emergono “interrogativi in merito alla responsabilità etica”, da qui la sollecitazione agli Stati a ratificare visto il contesto internazionale “in cui la dignità umana e il diritto internazionale sono troppo spesso minati”.

Una pericolosa illusione

“La pace non può essere garantita attraverso la paura reciproca o la logica della deterrenza”: ha affermato monsignor Gallagher ribadendo che i test nucleari hanno avuto pesanti conseguenze catastrofiche dal punto di vista umanitario e ambientale. “Purtroppo, la continua espansione e modernizzazione degli arsenali nucleari, accompagnata da una retorica sempre più bellicosa e da minacce relative al loro impiego, - ha aggiunto - perpetua la pericolosa illusione che la sicurezza possa essere raggiunta attraverso la minaccia di annientamento”.

Il dialogo invece della distruzione

Il segretario per i Rapporti con gli Stati ha riportato poi le parole di Papa Leone XIV in occasione dell’ottantesimo anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, due sciagure – aveva detto il Pontefice – che dovrebbe essere un monito contro la devastazione provocata dalle guerre e dalle armi nucleari. Papa Leone aveva esortato a “lasciare il posto agli strumenti della giustizia, alla pratica del dialogo e alla fiducia nella fraternità”. Parole che lo stesso arcivescovo ha ripreso per ricordare che il Trattato esprime “la volontà dell'umanità di scegliere il dialogo invece della distruzione, la ragione invece della rivalità e la solidarietà invece del sospetto”. Pertanto, la Santa Sede si è detta pronta a collaborare “per promuovere una visione radicata nel bene comune dell'intera famiglia umana”, lavorando insieme per “rafforzare gli sforzi verso la stabilità e una pace vera e duratura”.

Le armi nucleari, minaccia globale

Commemorando l'80.mo anniversario del primo test nucleare nel New Mexico e dei tragici bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki che ne seguirono, monsignor Gallagher ha ricordato sempre ieri nel corso della riunione di alto livello per commemorare la Giornata internazionale per l'eliminazione totale delle armi nucleari, le sofferenze profonde causate da questi eventi tragici ma anche “la minaccia che le armi nucleari continuano a rappresentare per la pace globale, per le generazioni future e per il creato”. Profonda la preoccupazione della Santa Sede per la tendenza al massiccio riarmo invece che “verso iniziative che promuovono lo sviluppo umano integrale e la pace duratura”, una situazione “inaccettabile” che richiede una rinnovata responsabilità internazionale.

L’uso dell’intelligenza artificiale nel riarmo

Un contesto alimentato da tendenze che rischiano di “normalizzare ciò che dovrebbe rimanere inequivocabilmente inaccettabile”, favorendo incentivi per la produzione e il possesso di armi nucleari, “dinamiche mettono in pericolo la delicata e ancora incompiuta architettura del disarmo che è stata accuratamente costruita nel corso di decenni”. “Ulteriore motivo di preoccupazione – ha aggiunto l’arcivescovo - è l'emergere di una nuova corsa agli armamenti caratterizzata dall'integrazione dell'intelligenza artificiale nei sistemi militari, compresi i sistemi spaziali e i sistemi di difesa missilistica”.

Un mondo libero dalle armi nucleari

L’appello della Santa Sede alla comunità internazionale è di rinnovare l’impegno al disarmo, al rispetto degli impegni internazionali e del mandato dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). Necessaria dunque la ratifica del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), l’adesione al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) “come passo concreto verso la realizzazione di un mondo libero dalle armi nucleari e la prevenzione delle catastrofiche conseguenze umanitarie che ne deriverebbero dal loro utilizzo”. Infine, il segretario per i Rapporti con gli Stati ha invitato a “rinnovare gli sforzi verso misure di disarmo più ampie, tra cui il rilancio dei processi bilaterali di controllo degli armamenti, l'entrata in vigore del Trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari (CTBT) e l'avvio di negoziati sui trattati relativi al materiale fissile e alle garanzie di sicurezza negative”.

 Vatican News

Immagine

 

Nessun commento:

Posta un commento