lunedì 29 settembre 2025

IL SOVVERSIVO DI NAZARETH


 La conversione dell'operaio

 che non voleva 

essere il Messia


Dopo Se il cielo adesso è vuoto. È possibile credere in Gesù nell’età post-religiosa?, il giornalista e regista Gilberto Squizzato dedica il suo nuovo libro alla ricerca del Gesù storico tramite un’indagine rigorosa volta a superare le troppe deformazioni religiose e i molti travisamenti moralistici che collocano il suo Vangelo in una dimensione del tutto astratta e disincarnata.

Tante le domande a cui intende rispondere l’avvincente inchiesta descritta in questo libro. Gesù venne al mondo per mettere in scena un copione deciso nell’alto dei cieli o il figlio di Maria costruì faticosamente la propria identità umana? E come giunse progressivamente a comprendere che era arrivato per lui il momento di quella che possiamo definire proprio come una “conversione” non solo religiosa? Perché scelse Cafarnao quale centro propulsore della sua azione pubblica? Fu lui a chiamare i Dodici o fu invece un primo nucleo di spiriti inquieti della turbolenta Galilea a costituirlo come capo di una banda di rivoltosi fuorilegge? Gesù identificò davvero fin dal principio se stesso come il “Figlio dell’Uomo” (il Messia) che secondo le profezie di Daniele avrebbe ristabilito l’Impero di Dio? E quello dei gesuani fu un movimento pacifico o ebbe anche i tratti di una cospirazione armata antiromana?

Questa scrupolosa e documentata ricerca storica ci rivela un Gesù di Nazareth molto più concreto, determinato e politicamente combattivo di quanto normalmente non si creda.
Un autentico sovversivo che chiede ai suoi conterranei una radicale rivoluzione antropologica da cui deve scaturire al più presto un nuovo assetto economico, sociale e politico della Palestina del suo tempo.

 La parola e l’azione di Gesù non affiorano prodigiosamente dal nulla ma si nutrono della storia collettiva di un popolo, delle sue convinzioni, dei suoi dolori, delle sue speranze, delle sue attese. Ecco perché è indispensabile conoscere almeno per sommi capi non l’Israele raccontato dalla dottrina cattolica e tutto visto in funzione del Cristo, ma l’Israele reale dei secoli che precedettero l’avvento dell’uomo di Nazareth.

Sono convinto che in questo modo ci avvicineremo, per quanto possibile, a un Gesù di Nazareth molto più umano di quanto crediamo, molto più determinato e politicamente combattivo di quello in cui ci hanno insegnato a credere: un autentico sovversivo che con la sua banda di fuorilegge osa attentare all’ordine costituito, sia religioso che politico, e che propone ai suoi conterranei quella che oggi chiameremmo una vera e propria “rivoluzione antropologica” alla quale lui stesso perviene grazie a una lunga, laboriosa “conversione” che costituisce appunto il tema centrale di questo libro.

 

Squizzato, Il sovversivo di Nazareth

La conversione dell'operaio che non voleva essere il Messia, ed. Gabrielli, 2025


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