e ignorante polarizzazione.
È la lingua della civiltà europea,
estranea a qualsiasi
forma di esclusivismo”
Lo
scrive Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana
nella prefazione all'ultimo libro di Francesco Lepore (Castelvecchi edizioni)
dal titolo "Bellezza antica e sempre nuova. Il latino nel mondo di
oggi"
- di F.
Q.
Da brocardi e locuzioni sbandierate dai ministri in Aula alle parole usate nei dialoghi quotidiani: il latino, oggetto di contesa per il suo rientro nei programmi scolastici, ancora riveste un un ruolo cruciale per capire a fondo l’italiano e l’identità culturale europea. Ad analizzarne l’uso, la diffusione e la sua attualità è Francesco Lepore nel suo ultimo libro “Bellezza antica e sempre nuova. Il latino nel mondo di oggi” (Castelvecchi editore). Perché “di questa lingua”, scrive il giornalista e scrittore, “madre certissima dell’italiano, ce ne facciamo molto di più di quel che si pensi”. Lingua di oltre duemila anni di civiltà, ha plasmato la nostra idea di persona, collettività, diritto. Ma il latino è anche una chiave sorprendente per leggere il presente. Nel testo, che si presenta con la prefazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, si racconta di come la lingua antica continui a parlarci e affascinarci. Seguono cinquanta brevi articoli – le commentatiunculae – tratti dalla rubrica quotidiana “O tempora, o mores” che l’autore cura in latino sul giornale online Linkiesta. Cronache attualissime, da Trump a Sanremo, da Bolsonaro agli Europei, raccontate con testo a fronte in un latino che vuole ancora essere accessibile e raccontare il nostro mondo. Ilfattoquotidiano.it pubblica la prefazione di Zuppi e un estratto del volume.
***
Prefazione di Matteo Maria Zuppi
Ed è quanto spiega Francesco Lepore in questo libro sul latino nel mondo di oggi. Nella prima parte dell’opera l’autore, che deve al papà, allievo di Francesco Arnaldi, l’amore per la lingua di Roma antica, sgombra infatti il campo da ogni equivoco. Nella temibile, a volte comica, certamente ignorante polarizzazione generalizzata, il latino non è appannaggio di nessuno.
È ricchezza e bene comune, il mezzo per conoscere meglio l’italiano e le altre lingue europee, lingua di duemila anni della civiltà europea.
Nel suo insieme,
e per ciò stesso non solo quello classico, il latino ha infatti avuto un ruolo
fondante nella costruzione dell’identità dell’Europa.
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