domenica 21 settembre 2025

LOQUERISNE LATINE ?

 


“Sul latino comica 

e ignorante polarizzazione.

 È la lingua della civiltà europea,

 estranea a qualsiasi 

forma di esclusivismo”

Lo scrive Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana nella prefazione all'ultimo libro di Francesco Lepore (Castelvecchi edizioni) dal titolo "Bellezza antica e sempre nuova. Il latino nel mondo di oggi"


 Da brocardi e locuzioni sbandierate dai ministri in Aula alle parole usate nei dialoghi quotidiani: il latino, oggetto di contesa per il suo rientro nei programmi scolastici, ancora riveste un un ruolo cruciale per capire a fondo l’italiano e l’identità culturale europea. Ad analizzarne l’uso, la diffusione e la sua attualità è Francesco Lepore nel suo ultimo libro “Bellezza antica e sempre nuova. Il latino nel mondo di oggi” (Castelvecchi editore). Perché “di questa lingua”, scrive il giornalista e scrittore, “madre certissima dell’italiano, ce ne facciamo molto di più di quel che si pensi”. Lingua di oltre duemila anni di civiltà, ha plasmato la nostra idea di persona, collettività, diritto. Ma il latino è anche una chiave sorprendente per leggere il presente. Nel testo, che si presenta con la prefazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, si racconta di come la lingua antica continui a parlarci e affascinarci. Seguono cinquanta brevi articoli – le commentatiunculae – tratti dalla rubrica quotidiana “O tempora, o mores” che l’autore cura in latino sul giornale online Linkiesta. Cronache attualissime, da Trump a Sanremo, da Bolsonaro agli Europei, raccontate con testo a fronte in un latino che vuole ancora essere accessibile e raccontare il nostro mondo. Ilfattoquotidiano.it pubblica la prefazione di Zuppi e un estratto del volume.

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Prefazione di Matteo Maria Zuppi

Mai come nel 2025 il latino è tornato al centro del dibattito pubblico dopo la annunciata reintroduzione di una tale materia nelle scuole secondarie di primo grado. Faccio parte della generazione che l’ha iniziato a studiare già alle medie, prima, dunque, che vi fosse abolito nel 1977, allenato peraltro da una mamma professoressa di latino che aveva lasciato la cattedra per dedicarsi all’aula dei figli! Ha messo in guardia l’ex rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi a farne «una bandierina identitaria» o «una questione ideologica».

 Ed è quanto spiega Francesco Lepore in questo libro sul latino nel mondo di oggi. Nella prima parte dell’opera l’autore, che deve al papà, allievo di Francesco Arnaldi, l’amore per la lingua di Roma antica, sgombra infatti il campo da ogni equivoco. Nella temibile, a volte comica, certamente ignorante polarizzazione generalizzata, il latino non è appannaggio di nessuno. 

È ricchezza e bene comune, il mezzo per conoscere meglio l’italiano e le altre lingue europee, lingua di duemila anni della civiltà europea. 

Nel suo insieme, e per ciò stesso non solo quello classico, il latino ha infatti avuto un ruolo fondante nella costruzione dell’identità dell’Europa.

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Il Fatto Quotidiano

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