venerdì 26 settembre 2025

UN APPRENDIMENTO SENZ'ANIMA

  

“La scuola uccide l’apprendimento con regole standardizzate. 
 Servono maestri veri che parlino solo di ciò che davvero li appassiona”



-         di Andrea Carlino

 Lo psichiatra Massimo Recalcati ha offerto al Festival della Comunicazione una riflessione profonda sulla figura del maestro nella società contemporanea.

“In un’epoca che sputa sui padri, sull’autorità simbolica e anche sui maestri, occorre tornare a fare un elogio del maestro”, ha esordito l’autore, forte della sua esperienza ventennale nelle università italiane. La sua definizione risulta netta e provocatoria: Maestro si riconosce dal fatto che può parlare solo di ciò che gli preme.Non l’erudito che domina ogni argomento con la stessa competenza, ma colui che è “pressato da un pensiero che non governa, da un’urgenza” che lo spinge verso la verità. Recalcati distingue così il “pensiero tranquillo” dell’analista dal pensiero ardente del maestro, sottolineando come quest’ultimo non possa che esprimersi su ciò che lo appassiona davvero.

La rivoluzione contro le regole standardizzate

L’intervento ha posto l’accento sulla differenza fondamentale tra regole e legge nell’educazione contemporanea. “Il nostro tempo commette un errore fondamentale: non distingue più la dimensione della regola dalla dimensione della legge”, ha spiegato lo psichiatra.

Le regole rappresentano impedimenti esterni che selezionano comportamenti – come i semafori nel traffico – mentre la legge deve essere “scritta nel cuore”. Recalcati ha criticato duramente l’approccio regolativo dominante: “Concepiamo l’educazione come un dressage psicotecnico, ma la vita del figlio non è la vita di un cavallo”.

La formula che guida questo ragionamento è semplice ma rivoluzionaria: “L’insistenza genera resistenza”. Mangia, mangia, mangia produce disturbi alimentari; studia, studia, studia genera disaffezione. L’educazione autentica deve invece trasmettere “nel cuore della vita del figlio il senso della legge del non tutto” – la consapevolezza che non tutto è possibile, conoscibile, governabile.

L’arte di essere “corrente d’aria fresca”

La descrizione più suggestiva riguarda le qualità essenziali del maestro autentico. “Quando entra in aula un maestro, entra una corrente d’aria fresca”, ha affermato Recalcati, citando l’esempio di Jean-Paul Sartre descritto da Deleuze. Il maestro deve essere anti-scolastico pur lavorando dentro il dispositivo scolastico, capace di rovesciare ogni scolastica attraverso l’ispirazione.

So di aver fatto una buona lezione quando uscendo dall’aula mi accorgo di aver imparato qualcosa”, citando Giovanni Gentile. Recalcati ha utilizzato la metafora dell’onda per spiegare l’apprendimento autentico: come il bambino che impara a nuotare deve passare dall’imitazione del maestro sulla spiaggia all’incontro solitario con l’onda, così l’allievo deve trasformare il sapere ricevuto in stile proprio.

La saggezza suprema del maestro consiste nel “saper tramontare nel tempo giusto”, lasciando che l’allievo trovi la propria strada. Un insegnamento che richiede coraggio e libertà tanto da parte di chi trasmette quanto di chi riceve.

 Orizzonte Scuola

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