percorso difficile
ma è “
ancora di salvezza
dell'umanità"
Videomessaggio
di Francesco per la seconda Giornata mondiale della Fratellanza Umana,
celebrata all’Expo di Dubai in una tavola rotonda con il cardinale Ayuso e i
membri dell’Alto Comitato istituito per promuovere i principi del Documento
firmato tre anni fa ad Abu Dhabi dal Papa e dal Grande Imam di Al Azhar
Al-Tayyeb: non è tempo di indifferenza, o siamo fratelli o crolla tutto
- di Alessandro Di Bussolo - Dubai
Il percorso della fratellanza è lungo e difficile, ma è “l’àncora di salvezza per l’umanità”. Solo contrapponendo alla “logica del conflitto” il “segno della fratellanza”, che sollecita l’altro ad un cammino comune, accogliendolo “e rispettandone l’identità”, eviteremo che “crolli tutto”. Non usa giri di parole, Papa Francesco, nel videomessaggio per la seconda Giornata mondiale della Fratellanza Umana, indetta dalle Nazioni Unite per sollecitare il mondo a “darsi la mano”, per “celebrare la nostra unità nella diversità”, tutti insieme, “solidali l’uno con l’altro”. Perché “non è tempo di indifferenza: o siamo fratelli o crolla tutto”.
I messaggi
in video del Papa e del Grande Imam
Il messaggi
del Papa e quello ugualmente in video del “caro fratello” Grande Imam di Al
Azhar Ahmed Al-Tayyeb, aprono la “Tavola rotonda della Fratellanza Umana e
dell’Alleanza per la Tolleranza Globale”, che nel Padiglione della
Sostenibilità dell’Expo universale di Dubai 2020 celebra questa seconda
Giornata sul tema “Sotto lo stesso cielo” e il terzo anniversario della firma
dello storico Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la
convivenza comune, che ad Abu Dhabi ha dato in via al cammino.
"Abbiamo
camminato come fratelli"
Un momento
ricordato da Francesco proprio all’inizio del suo messaggio, nel salutare “con
affetto e stima” il Grande Imam con il quale firmò la Dichiarazione.
In questi
anni abbiamo camminato come fratelli nella consapevolezza che, rispettando le
nostre rispettive culture e tradizioni, siamo chiamati a costruire la
fratellanza quale barriera contro l’odio, la violenza e l’ingiustizia.
Accogliere
chi soffre come un'unica famiglia umana
Il Pontefice
ringrazia gli altri “compagni di strada”, a partire dallo sceicco Mohammed bin
Zayed, (principe ereditario dell’emirato di Abu Dhabi e vice comandante delle
Forze armate degli Emirati Arabi Uniti, n.d.r.), “per il suo costante impegno”
nella direzione della Fratellanza, l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana
“per le varie iniziative promosse in diverse parti del mondo”, e l’Assemblea
generale delle Nazioni Unite “perché, con la risoluzione del dicembre 2020, ha
permesso di celebrare oggi la seconda Giornata internazionale della Fratellanza
Umana. E la gratitudine si estende a tutte le "istituzioni civili e
religiose che sostengono questa nobile causa”.
La fratellanza è uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbe essere alla base delle relazioni tra i popoli, così che quanti soffrono o sono svantaggiati non si sentano esclusi e dimenticati, ma accolti e, sostenuti come parte dell’unica famiglia umana. Siamo fratelli!
Viviamo
tutti sotto uno stesso cielo
Tutti, nel
condividere “sentimenti di fratellanza gli uni per gli altri”, è l’appello di
Papa Francesco, “dobbiamo farci promotori di una cultura di pace, che incoraggi
sviluppo sostenibile, tolleranza, inclusione, comprensione reciproca e
solidarietà”. Perché tutti “viviamo sotto lo stesso cielo”, spiega citando il
tema della Giornata 2022, “indipendentemente da dove e da come viviamo, dal
colore della pelle, dalla religione, dal ceto sociale, dal sesso, dall’età,
dalle condizioni di salute e da quelle economiche”.
Siamo tutti
diversi eppure tutti uguali, e questo periodo di pandemia ce lo ha dimostrato.
Ripeto ancora una volta: da soli non ci si salva! Da soli non ci si salva!
Aiutare i
fratelli ad elevare lo sguardo al Cielo
Nel nome di
Dio, “noi che siamo sue creature - prosegue il Papa - dobbiamo riconoscerci
fratelli e sorelle”. Come credenti di “diverse tradizioni religiose, abbiamo un
ruolo da svolgere” aggiunge, “aiutare i nostri fratelli e sorelle a elevare lo
sguardo e la preghiera al Cielo”. Perché, spiega Francesco, “chi adora Dio con
cuore sincero ama anche il prossimo” e vede in lui un fratello, una sorella,
col quale “condividere la vita”, e “sostenerci a vicenda”, imparando a
conoscerlo davvero.
"O
siamo fratelli o crolla tutto"
Oggi,
insiste il Pontefice, “è il tempo opportuno per camminare insieme, non lasciare
per domani o per un futuro che non sappiamo se ci sarà”, i credenti “e tutte le
persone di buona volontà, insieme”.
È un giorno
propizio per darsi la mano, per celebrare la nostra unità nella diversità -
unità non uniformità, unità nella diversità - per dire alle comunità e alle
società in cui viviamo che è giunto il tempo della fratellanza. Tutti insieme,
perché è fondamentale essere solidali l’uno con l’altro. E per questo oggi, lo
ripeto, Oggi non è tempo di indifferenza: o siamo fratelli o crolla tutto.
Contrapporre
la fratellanza alla logica del conflitto
Non è una
espressione di tragedia per letteratura, chiarisce Papa Francesco, “è la
verità! O siamo fratelli o crolla tutto”, lo si vede nelle piccole guerre che
formano “questa terza guerra mondiale a pezzetti”, che “distruggono i popoli”,
affamano i bambini, annullano l’educazione. Per questo non è il tempo della
dimenticanza. E ricorda le sue parole nell’incontro interreligioso a Ur dei
caldei, meno di un anno fa: “Ogni giorno dobbiamo ricordarci quello che Dio
disse ad Abramo: che alzando lo sguardo alle stelle del cielo avrebbe visto la
promessa della sua discendenza, cioè noi”. Una promessa “che dunque si è
realizzata anche nelle nostre vite: quella di una fraternità larga e luminosa
come sono le stelle del cielo!”.
Il percorso
della fratellanza è lungo e, è un percorso difficile, ma è l’àncora di
salvezza per l’umanità. Ai tanti segnali di minaccia, ai tempi bui, alla logica
del conflitto contrapponiamo il segno della fratellanza che, accogliendo
l’altro e rispettandone l’identità, lo sollecita a un cammino comune. Non
uguali, no, fratelli, ognuno con la propria personalità, con la propria
singolarità.
Grazie a chi
vorrà unirsi al nostro cammino
Il
ringraziamento finale del Papa è “a tutti coloro che operano nella convinzione
che si possa vivere in armonia e in pace, consapevoli della necessità di un
mondo più fraterno perché siamo tutti creature di Dio: fratelli e sorelle”.
Grazie a
coloro che si uniranno al nostro cammino di fratellanza. Incoraggio tutti a
impegnarsi per la causa della pace e per rispondere ai problemi e ai bisogni
concreti degli ultimi, dei poveri, di chi è indifeso.
La proposta,
ribadita da Francesco in conclusione è “camminare fianco a fianco, ‘fratelli
tutti’, per essere concretamente artigiani di pace e di giustizia, nell’armonia
delle differenze e nel rispetto dell’identità di ciascuno”.
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