domenica 24 settembre 2017

MIGRANTI - UNA NUOVA CULTURA


L’integrazione è possibile, ma c’è bisogno di un modello che rifugga dalla paura e dalla chiusura, valorizzando le piccole e grandi esperienze positive già presenti e diffuse in tutt’Italia
Le migrazioni sono una delle grandi questioni del XXI secolo. I flussi di popolazioni, che si spostano nel mondo, riguardano ogni anno milioni di persone e toccano tutti i continenti.
In Europa, stiamo vivendo solo una parte di quanto accade a livello globale, perché oggi non si emigra solo dal Sud del mondo verso il Nord, ma in ogni direzione. L’Africa è l’esempio di un continente i cui popoli sono in movimento nelle direzioni più varie. L’Italia, nel volgere di mezzo secolo, ha profondamente cambiato la sua posizione: da paese di migranti verso il mondo a paese che si sente assediato dai migranti. Non è un cambiamento da poco. Alla fine dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento, tanti italiani hanno cercato un futuro fuori dai confini del giovane Regno d’Italia. Siamo stati un paese di emigranti. Questa storia ci ha segnato, con le tante opportunità che ha creato, ma anche con le molte sofferenze di chi si è avventurato lontano, fuori dai confini nazionali.            Tanto è stato scritto sulle migrazioni italiane e non è qui il caso di ripercorrerne la bibliografia. Un bel museo delle migrazioni è sorto dal 2004 a Genova, «Galata – Museo del mare», nel porto antico, che testimonia questa storia con testi, immagini, racconti e ricostruzioni, vista con gli occhi di chi partiva dalla città ligure. È significativo che il Museo ospiti da qualche anno una sezione particolare, «Memoria e Migrazioni», nella quale si racconta, oltre l’emigrazione italiana via mare del XIX e XX secolo anche la recente immigrazione verso l’Italia. E Genova è il punto di osservazione in cui si colloca il nostro autore, Doriano Saracino.

Da paese di emigranti siamo divenuti un paese di immigrazione. Un cambiamento rapido e profondo, cui forse la popolazione italiana non è stata preparata da nessun investimento di tipo culturale o educativo. Una realtà su cui si è fatto fatica a registrarsi, tanto che, a differenza di altri paesi europei, non si è sviluppato un modello italiano d’integrazione. Anche le nostre leggi sull’immigrazione, nelle diverse redazioni di questi ultimi anni, poco tengono conto di una realtà in rapido cambiamento....


Leggi: MIGRANTI

Nessun commento:

Posta un commento