“La conoscenza aiuta la responsabilità e
costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate che inducono a
comportamenti senza ragione e senza beneficio, come avviene talvolta anche in
questi giorni” Mattarella, 28.02.2020.
di Giovanni
Perrone
Scuola: qualche giornata di vacanza,
“grazie” al Corona Virus che, come un uragano, si è abbattuto all’improvviso su
persone, famiglie e istituzioni.
Siamo
stati invasi da comunicati, informazioni, talk show, vere e false notizie, e
tanto, tanto panico!
Scienziati,
decisori politici, demagoghi di turno … ognuno ha potuto esprimere il proprio
parere, a ragione o a torto, a fin di bene comune o anche per interessi particolari.
La diffidenza, la paura dell’altro, visto come possibile untore, si sono
ampiamente diffuse.
WhatsApp ha fatto la sua parte.
Ora
si torna a scuola. Che cosa fare? Mettiamo la coscienza a posto con la pulizia ‘straordinaria’
dei locali scolastici o con ordinanze e circolari di manzoniana memoria? Prepariamo barbose 'lezioni-prediche' o lamentazioni ... ?
La
scuola, per sua natura, deve essere un ambiente sereno e virtuoso, luogo di
relazioni positive con le persone e con il sapere. Si apprende ad andare
avanti verso il futuro, con competenza e coraggio, insieme agli altri, per costruire il bene comune. L’educazione è, infatti, un virtuoso cammino di speranza, di valorizzazione e di responsabilizzazione.
La prudenza e la vigilanza non sono virtù passive e statiche, ma aiutano nelle scelte e nell'avanzare verso il domani e fortificano il procedere coraggioso. Tutte le
virtù, infatti, orientano, non evirano.
L'educatore è dispensatore di fiducia, competenza e impegno; è suscitatore di pensiero critico, non diffusore di angosce, fobie e pregiudizi. E' persona dinamica, non testimone di immobilità. Le sue scelte sono caratterizzate da saggezza e sapienza.
Quale può essere l’agire virtuoso in
questo periodo? Per avere dei consigli pratici ne ho parlato con un esperto, il
medico Antonetto Provenzale
D.
Gli alunni tornano a scuola. Troveranno ambienti puliti. Basta questo?
R. Si è diffuso tanto panico, purtroppo.
E’ opportuno aiutare i ragazzi a riflettere sulle esperienze (talora
traumatiche) vissute e a superare inutili paure e dannosi pregiudizi. Gli alunni non possono trovare insegnanti e
dirigenti allarmati. Questo periodo difficile può essere ‘valorizzato’ come occasione
di crescita, di responsabilizzazione, di acquisizione di buone abitudini. L’educazione
alla salute e specifiche lezioni d’igiene servono a poco se non producono buone
abitudini e se gli alunni non vengono accompagnati nel percorso di crescita:
non basta una bella e buona lezione una tantum!
La
pulizia straordinaria è stata utile, ma è necessario garantire quotidianamente
un’adeguata pulizia delle suppellettili e degli ambienti con i quali i ragazzi
sono per molte ore al giorno a contatto. Gli stessi alunni vanno educati a
tener tutto pulito, e a pulire se sporcano, coinvolgendoli in attività pratiche
(per esempio, garantendo la pulizia delle superfici e delle suppellettili che utilizzano
durante la giornata). Occorre utilizzare prodotti adeguati, che non creino
problemi agli alunni (es. allergie). Nel frattempo occorre responsabilizzare
adeguatamente – senza timore – il personale addetto alla vigilanza e alla
pulizia. Anche i genitori devono essere ‘orientati’ e rassicurati.
D.
Quali attenzioni particolari suggerisce?
R. Personale scolastico e alunni devono lavarsi bene le mani
quando è ritenuto opportuno (senza far diventare ciò una fobia). A tal fine nei
locali dei servizi igienici occorrono dei dispensatori di sapone e carta mono
uso. In diverse scuole all’estero in ogni aula si trova un lavabo, con sapone e
carta. Sarebbe opportuno che anche nelle nostre scuole si provvedesse in tal
senso. Si faciliterebbe l’adeguata pulizia delle mani e si eviterebbe la
confusione nelle toilette.
E’
importante la vigilanza del personale addetto ai servizi igienici, per
garantire una costante pulizia. A proposito, i maschi dovrebbero potere
utilizzare degli orinatoi a parete per garantire maggiore igiene.
D.
Quali precauzioni prendere per garantire agli ambienti scolastici e agli alunni salubrità e igiene?
R. Occorre assicurare alle aule il
frequente ricambio di aria. Se ci sono i condizionatori è necessaria la
frequente pulizia dei filtri. Gli ambienti chiusi, infatti, favoriscono la
concentrazione e la diffusione dei virus e dei batteri.
Durante
la giornata è bene trovare una o più pause per svolgere delle attività all’aperto.
Esse evitano la stasi e l’immobilismo e favoriscono una buona ossigenazione
(cosa opportuna anche per migliorare la qualità degli apprendimenti).
Gli
alunni in aula devono essere liberi nei movimenti, non sovraccaricati da indumenti
pesanti (cappotti, copricapo, sciarpe …) utili solo in ambienti esterni.
D.
Altri consigli?
R. Sono semplici consigli, ma sempre utili.
L’esempio dei genitori e degli insegnanti è essenziale nel promuovere l’acquisizione
di buone abitudini nelle giovani generazioni. I ragazzi hanno bisogno di un
numero di ore adeguate per il sonno (non meno di otto ore). Le persone stressate,
infatti, sono le più vulnerabili. I cellulari non devono essere tenuti in
stanza da letto e occorre utilizzarli con moderazione (i ragazzi – e spesso gli
stessi adulti- ne divengono facilmente schiavi). Tra l’altro, il frenetico uso
di cellulari non favorisce la crescita di ragazzi creativi e dinamici. Una prima colazione abbondante prima di
recarsi a scuola è sempre necessaria.
Per quanto riguarda le merende, è
opportuno utilizzare al minimo prodotti preconfezionati e preferire un semplice
panino e una frutta. E’ necessario bere acqua abbondante, piuttosto che bevande
gasate e zuccherate. Non occorre dimenticare che la frutta è un alimento
essenziale in ogni età e aiuta le difese organiche.
Non dimenticare che l’attività motoria
sia a scuola che fuori scuola è necessaria per un buono sviluppo psico-fisico.
Le attività all’aria aperta evitano la diffusione dei virus.
In
particolare nel periodo influenzale è bene evitare ambienti chiusi ed affollati
dove il rischio di contaminazione è più elevato.
Se si tossisce o starnutisce è
necessario usare fazzoletti usa e getta, coprirsi bocca e naso (per evitare la
diffusione dei virus) e lavarsi le mani. Le mani non vanno messe in bocca,
negli occhi e nel naso.
E’ buona abitudine parlare a bassa voce:
l’urlare, il parlare a voce alta provoca infiammazione alla gola, riduce le
difese organiche e favorisce la diffusione di germi.
Se si riscontrano problemi di salute è
bene affidarsi ai consigli del medico che indicherà le opportune cure e
medicine (evitare il fai da te). Il Ministero ha diffuso opportuni consigli per
affrontare questo periodo complesso.
Anche questi momenti difficili debbono
essere vissuti a scuola con responsabilità e serenità. Sono, infatti,
transitori e non debbono disorientarci e condizionarci emotivamente. o condannarci all'immobilismo.
Leggi: DECALOGO MINISTERO SALUTE
[1] Antonetto
Provenzale, medico chirurgo, esperto in medicina delle emergenze, ha operato
per molti anni nella Croce Rossa Italiana.
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