* Nessun Paese sta
proteggendo adeguatamente la salute dei bambini, l’ambiente in cui vivono e il
loro futuro. E’ la denuncia che emerge dal rapporto stilato da oltre 40 esperti
della salute dei minori nel mondo, incaricati da una Commissione nominata
dall'Oms, dall'Unicef e dalla rivista Lancet. Con noi l’economista Franco Bruni
dI Fausta Speranza
Non sono solo
conflitti e siccità a minacciare salute e futuro dell’infanzia in alcune aree
più povere del mondo, ma ci sono altri fattori che minano lo sviluppo nelle
zone più ricche: dal degrado ecologico alle pratiche abusive di marketing che
spingono i giovani consumatori verso i fast food, le bevande zuccherate,
l'alcol e il tabacco.
Il dramma dei Paesi poveri
Il rapporto degli
esperti fotografa una situazione drammaticamente ben nota nei Paesi a medio e
basso reddito: 250 milioni di bambini sotto i cinque anni rischiano
di non raggiungere il loro potenziale di sviluppo, secondo misurazioni
indicative sulla malnutrizione cronica e la povertà. In questo caso lo sviluppo,
che significa il futuro stesso di questa fetta di umanità è messo a rischio da
crisi umanitarie, conflitti, disastri naturali, problemi sempre più legati al
cambiamento climatico.
L'inquinamento dell'aria e del cibo nei Paesi più avanzati
Quello che colpisce
di più è che la preoccupazione in tema di infanzia riguarda anche i Paesi ad
alto reddito dove il marketing commerciale dannoso colpisce i giovanissimi e
dove il numero di bambini e adolescenti obesi è aumentato dagli 11 milioni del
1975 ai 124 milioni del 2016. Si tratta di un aumento di 11 volte.
Devono far
riflettere alcuni dati: i ragazzini vedono ben 30.000 annunci pubblicitari solo
in televisione in un anno. In particolare negli Stati Uniti in due anni
l'esposizione dei giovani alla pubblicità delle sigarette elettroniche è
aumentata di oltre il 250 per cento, raggiungendo più di 24 milioni di ragazzi.
In Australia - solo in un anno di programmi televisivi di calcio, cricket e
rugby - gli spettatori minori sono stati esposti a 51 milioni di pubblicità di
alcolici.
Se l’ambiente diventa una minaccia
Si deve parlare di
questione ambientale e di freno delle potenzialità di sviluppo non solo per le
zone degradate dove immaginiamo un inquinamento non regolamentato in nessun
modo. Si deve considerare che per quanto concerne le emissioni di
CO2 pro-capite, gli Stati Uniti d'America, l'Australia e l'Arabia
Saudita sono tra i dieci Paesi con i dati peggiori. Per quanto riguarda
l’Europa, offre la “migliore casa” al mondo per i primi anni di un bambino nato
oggi - otto tra i primi dieci Paesi nell'indice che misura la
sopravvivenza e il benessere sono europei - ma non si può dire
altrettanto vincente quando si tratta di misurare le prospettive di un futuro
sostenibile. L’intensificarsi dei cambiamenti climatici minaccia il futuro
di ogni bambino - Il rapporto include un nuovo indice globale di 180 paesi,
comparando i risultati sullo sviluppo dell’infanzia - che comprende le
misurazioni della sopravvivenza e del benessere dei bambini, come la salute,
l'istruzione e la nutrizione - con l’indice della sostenibilità, una
misurazione indicativa delle emissioni di gas serra, e dell’equità, o i divari
di reddito.
Stiamo parlando
della questione al centro del problema economico principale: il mondo ha scarsa attenzione al futuro, il
futuro più lontano e questo si riflette immediatamente su una scarsa attenzione
all’infanzia. Noi stiamo mettendo il peso della nostra disattenzione e
concretamente dei nostri debiti sulle prossime generazioni. E non ci sarebbe
niente di più importante dal punto di vista economico e politico di guardare il
medio-lungo periodo.
L’attenzione a tutto
quello che sarà domani purtroppo risulta lontano rispetto alla prospettiva nei
periodi elettorali con la quale i nostri politici guardano i problemi.
Che cosa comporterà il fatto che il mondo stia fallendo nel fornire ai
bambini una vita sana e un clima adatto al loro futuro?
Pensiamo ai problemi
medici dovuti alla cattiva nutrizione, per un verso o per un altro: è un
problema ovviamente umano ma anche un problema economico, per l’aumento dei
costi e la minore produttività di una generazione esposta a varie forme di
inquinamento. Ci sarà una generazione
che sarà costosissima per se stessa, per la sanità pubblica. E’ un problema
umano, sociale ed economico. Dovremmo pensare quasi solo alle prossime
generazioni e invece stiamo pensando a noi con una visione molto poco
lungimirante. Inoltre, va detto che i
paesi in via di sviluppo o emergenti hanno dei problemi diversi da quelli dei
Paesi più avanzati ma man mano che in quelle zone del mondo aumenta
l’industrializzazione e un certo sviluppo aumentano anche i problemi legati per
esempio al cibo spazzatura o all’inquinamento atmosferico. “Nonostante la
salute dei bambini e degli adolescenti sia migliorata negli ultimi 20 anni, i
progressi si sono fermati, e sono destinati a tornare indietro”, ha dichiarato
Helen Clark, ex primo ministro della Nuova Zelanda e Copresidente della
Commissione. “I paesi devono rivedere il
loro approccio alla salute dei bambini e degli adolescenti, per garantire che
non solo ci prenderemo cura dei nostri bambini oggi, ma che proteggeremo il
mondo che erediteranno in futuro”, ha aggiunto Clark.
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