Ragazzi esposti a bulli e abusi
Aumenta il sexting, la diffusione di selfie intimi che
poi si prestano a ricatti
Metà degli adolescenti dichiara di andare in 'ansia da like'
se non è collegato a Internet, 7 su 10 almeno una volta hanno accettato
l’amicizia virtuale di un perfetto estraneo.
di GIANCARLO SALEMI
Un generazione, quella dei nativi digitali, supertecnologica
e sempre connessa al web. Al punto che un adolescente su cinque possiede almeno
5 dispositivi (computer, tablet, pc portatile, smartphone e console) e uno su
due dichiara di andare in 'ansia da like' se non è collegato a internet.
Ma è proprio nella Rete che arrivano le minacce più
insidiose, come il fenomeno dell’adescamento virtuale: 7 adolescenti su 10
almeno una volta hanno accettato l’amicizia di un estraneo sui social e di
questi il 21% ha dichiarato di aver incontrato personalmente estranei
conosciuti on line, fornendo perfino il proprio numero di telefono e scambiando
foto personali.
Sono alcuni dati che emergono dall’indagine 'La dieta cyber
dei nostri figli' presentata dal Moige, il Movimento italiano dei genitori, per
lanciare la nuova edizione dei 'Giovani Ambasciatori contro bullismo e cyber
risk' che coinvolgerà 62mila studenti e 250 scuole. All’iniziativa ha
partecipato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si è intrattenuto
anche con alcuni ragazzi nel camper che tra qualche giorno inizierà il suo giro
per l’Italia.
«Serve un segnale chiaro contro il bullismo – ha detto Conte
–, dobbiamo stare molto attenti perché dalla distrazione iniziale si formano
discriminazioni molto insidiose e violente». Il governo ha stanziato 30 milioni
di euro «per la creazione di progetti di carattere educativo nei territori», ha
ricordato il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, che ha insistito sulla
necessità «di un’educazione ai social per i nostri ragazzi».
Tra i casi di cyberbullismo è stato ricordato quello di
Carolina Picchio, la ragazza di Novara che
si è tolta la vita a 14 anni per la vergogna: cinque ragazzi
avevano diffuso suoi video e foto intime e, nonostante siano stati accusati a
vario titolo di atti persecutori, oggi i cyberbulli sono in libertà. Per questo
la ricerca del Moige mette in guardia anche da un altro fenomeno, il
sexting: la condivisione di selfie e video provocanti o pornografici di se
stessi o di persone conosciute.
Questa forma di aggressione è rischiosa e può far seguito ad
episodi di bullismo, non solo online ma anche reali. Ne sa qualcosa la Polizia
Postale, che ha ricordato come siano aumentati del 18% i casi in cui è preso a
bersaglio un minorenne: le vittime sono state 460 nel 2019, di cui 52 di età
inferiore a 9 anni. «Ma i nostri numeri non rendono giustizia al fenomeno – ha
detto la direttrice Nunzia Ciardi –, sono solo la punta dell’iceberg, perché i
ragazzi non denunciano. Noi adulti troppo spesso abbiamo la tentazione
deleteria di arretrare di fronte a questo mondo, pensando che non ci appartenga
». Invece «non si può prescindere dal lavoro sinergico di genitori, istituzioni
e operatori per la tutela dei nostri figli», ha concluso la presidente del
Moige Maria Rita Munizzi.
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