di Rosanna Virgili
«Veder fiorire la terra, rompersi il legno dei rami
con la delicatezza dei petali, scoprire gli spruzzi vivaci di
allegria dei cespugli, sentire l’orchestra di ogni specie di
uccelli, è esperienza di un tempo che ha vertici da salvare.
Contemplare è nutrirsi e serbare nel cuore; i fiori
dei peschi e dei ciliegi, le primule, le viole, le rose, li scriviamo nel cuore
nei loro vertici di bellezza, così come facciamo con i volti, i gesti e le
parole delle persone che amiamo».
I versi di Paola Casi sono pura, freschissima contemplazione.
Un modo di guardare il mondo che ci rigenera. Letteralmente estasiati, ci
tuffiamo nei torrenti dei canti della bella stagione al punto che ci par di
sentire che tutte le creature e-stasino in noi, facendosi
piccole come semi, cuccioli, neonati, per affiorare nella
nostra anima. E allora tutto di noi diventa terra e culla di nuova
vita con loro, di mai vista bellezza.
Per un’altra primavera sarà ancora “l’allegria di germogli” e
i suoni delle “parole delle persone amate” ci attireranno verso ignoti spazi
d’immensità. Si romperà il legno già secco e noi saremo linfa di petali.
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