Auguri per i suoi cento anni di vita!
Da
una famiglia profondamente cristiana, nel lontano quattro ottobre 1919, giorno
dedicato all’umile santo Francesco,
nasceva Gaetana Mugavero, per tutti Tanina, che, sostenuta dall’operosità del
Santo del suo giorno natale, con semplicità ha saputo distinguersi nell’ambito
della scuola, della chiesa e del sociale.
Riportiamo
con piacere la sua testimonianza riguardo i ricordi ai suoi primi anni
d’insegnamento, quando giovanissima il padre l’accompagnò con l’asinello, come
amava sottolineare con orgoglio, in una scuola di campagna al centro della
Sicilia, terra segnata dalla guerra e dalla miseria. Di questa prima esperienza
racconta: “Venivano a scuola a piedi nudi; i più grandi portavano a cavalluccio
i fratellini più piccoli. Avevano fame, ma tanta voglia di imparare. Era una
zona infestata dalla mentalità mafiosa e dalla violenza. Io facevo il mio
dovere e dicevo chiaramente agli adulti che certi comportamenti non erano
positivi. Io insegnavo a voler bene e gli adulti insegnavano la violenza. La
sera avevo un po’ di paura. Mi chiudevo nella mia povera stanza – ove ancora
non c’era luce elettrica- al chiarore di un lume leggevo e pregavo … Questa
esperienza mi ha fortificato; mi ha insegnato come si vive nella povertà
assoluta e di questo ringrazio Dio”.
Superfluo
sottolineare quale impronta
personalissima e incisiva ha impresso alla scuola locale. In tanti riconosciamo
in lei un modello di riferimento. Colleghi
e allievi, contagiati dalla sua rara operosità, hanno calcato le sue orme anche
quando le personali storie esistenziali li avevano condotti geograficamente
lontano. Il suo fervoresempre influenza le persone con le quali è venuta a contatto.
Non
si è mai considerata “arrivata”, anzi la sua voglia di imparare, arricchirsi , perfezionarsi
le rimane compagna per tutta la vita. Grazie alla voglia di restare
adeguatamente al passo con le richieste
dei tempi , alla convinzione di dover capire prima di giudicare o respingere e
alla predisposizione ad includere tutti, partecipa con entusiasmo a corsi di
aggiornamento dai quali assorbe avidamente quanto può trasferire alla realtà in
cui opera.
Nei
suoi anni giovanili casualmente si trova alla Porziuncola di Assisi a pregare
accanto a Maria Badaloni, presidente nazionale dell’AIMC. Nasce un’amicizia che
diviene fonte di arricchimento reciproco e che rafforza l’idea di dover intrecciare indissolubilmente
la parola di Dio con la scuola. Così la
maestra Tanina insieme a colleghe-amiche
coraggiose danno vita alla sezione AIMC di Agira. Da lì scaturiranno iniziative
interessanti e produttive innestate sempre nel tessuto reale della scuola
locale; risposte adeguate alle esigenze formativo - culturali degli insegnanti
e ai bisogni in continua evoluzione degli alunni. All'interno del gruppo nascono
relazioni di spessore aperte all'esterno e Tanina svolge con pazienza e
fermezza il ruolo di guida e faro,
incitando a superare le avversità sempre presenti nella vita, a saper leggere e
accettare negli eventi la volontà di Dio , non smettendo mai di ricordare a sé
stessa e a quanti vengono in contatto con lei, che tutte le opere umane, se davvero buone, devono condurre a
Lui.
La
sua apertura- caratteristica rara- è confermata anche dai messaggi che, in età
avanzata, non si stanca di indirizzare ai giovani insegnanti: “Auguro di avere
tanta speranza, molto coraggio e grande fiducia. Non debbono scoraggiarsi di fronte
ai molti problemi educativi e sociali che oggi ci sono. Il loro lavoro è
importante e necessario, perciò debbono svolgerlo bene. L’insegnamento per
essere valido deve essere supportato dalla passione, dall’amore per i ragazzi,
dalla fede, da una continua formazione.
Perciò l’Aimc può aiutare ogni insegnante a crescere e ogni scuola a
divenire migliore. L’Aimc ha bisogno di giovani e i giovani insegnanti hanno
bisogno dell’Aimc: un professionista da solo poco può fare! Gli stessi
insegnanti e dirigenti anziani – anche se sono in pensione – possono dedicare
con generosità il loro tempo all’Aimc e ai giovani colleghi, e alla stessa
società. E’ pericoloso chiudersi in se stessi dopo la pensione: si diventa
sterili ed inutili e magari ci si ritrova a piangersi addosso”.
A
proposito dell’Aimc, le è stato chiesto pochi anni or sono, a quale attività
futura le sarebbe piaciuto partecipare. E lei con candore ha risposto: “Vorrei
essere presente al prossimo Congresso nazionale e, magari, incontrare papa
Francesco …. Se Dio vorrà!”
Un'altra
nota importante caratterizza il suo curriculum vitae: l'impegno ecclesiale.
Ricopre il ruolo di Presidente della Gioventù femminile, parrocchiale prima e poi diocesana, e negli anni cinquanta viene nominata
Presidente diocesana. Grazie a questo impegno durante un incontro della
Gioventù femminile conosce Armida Barelli, la “sorella maggiore", che le contagerà
la convinzione di dover dedicare grande attenzione alle famiglie che negli anni
critici del dopoguerra dovevano riappropriarsi dei valori cristiani pilastri
dell'Azione Cattolica. La sua collaborazione con parrocchia e
diocesi si articola a tutto campo e quanti hanno avuto la fortuna di
partecipare alle attività e agli incontri animati da Tanina, ricordano l'atmosfera irripetibile
che riusciva a creare.
Sempre
negli anni 50 Tanina sperimenta l'esperienza politica. Viene eletta- una tra le prime donne in Italia- consigliere comunale di Agira e con tale
funzione si impegna , tenacemente, a
trovare soluzioni ai numerosi problemi sociali del tempo. Un'esistenza, la sua,
vissuta pienamente e in diverse
direzioni che riesce ad armonizzare progetti diversi perché riconduce ogni cosaal denominatore
comune della Parola di Dio.
Abbiamo
incontrato Tanina percorrendo strade diverse. E’ per noi insegnante, amica, sorella in Cristo, parente.
Certo è che ciascuno, per motivi diversi, non può fare a meno di ringraziare
Dio per avercela donata. Le vite “speciali” non possono essere fotocopiate per
riprodurne tante quante ne servono, né possiamo impadronircene per farne un uso
personale...
Le vite sono luci, piccole e grandi, e quella di Tanina è una di
quelle che illuminano la strada che conduce a Cristo. E' una vita che non si
lascia fotografare in posa statica; ogni tentativo di definirla lascia la
certezza di aver trascurato qualcosa di essenziale.
Tanina con la sua
testimonianza di vita, servizio,
capacità di ascolto, desiderio di essere “ a Sua Immagine e Somiglianza “e accettazione
della sofferenza, silenziosamente ci indica che attraverso
l’abbandono alla volontà del Padre e ascoltando con obbedienza la Sua voce che
sempre ci parla si può trasformare ogni vita normale in una esistenza speciale.
4 ottobre 2019
I socie dell’AIMC di
Agira
Unità Pastorale “San
Pietro Apostolo - Sant'Antonio di Padova” – Diocesi di Nicosia
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