mercoledì 16 ottobre 2019

IL PENSIERO E' UN GIOCO - I BAMBINI E LA FILOSOFIA

INSEGNARE AI BAMBINI AD INTERROGARSI

di EUGENIO GIANNETTA

Si può insegnare una cosa complessa come la filosofia ai bambini? La risposta è sì, e lo dimostra il fermento che si è sviluppato attorno all’argomento negli ultimi mesi, con numerose e recenti pubblicazioni destinate a un pubblico di piccoli lettori, ma anche iniziative culturali nelle scuole e in diversi festival sul territorio. Tra questi va certamente citato un libro di recente uscita, Questa non è una rosa. Manuale di filosofia, domande ed esercizi per bambini adulti e curiosi( Corraini), a cura dei Ludosofici, ma anchePerché? Cento filosofi rispondono alle domande dei bambini (Feltrinelli) di Umberto Galimberti, e Platone. Storia di un dolore che cambia il mondo
(Bompiani) di Annalisa Ambrosio, autrice esordiente di un testo informale, propedeutico allo studio della filosofia e rivolto ai ragazzi, in cui si immagina la giovinezza di Platone come momento formativo del suo pensiero e di quello occidentale: «Una delle idee da cui è nato il libro – spiega l’autrice, che in passato ha anche curato con Alessandro Baricco il progetto dell’antologia per la scuola secondaria superiore La seconda luna (Zanichelli) – è stata quella di tirare Platone giù dal piedistallo, provando a immaginarsi la sua vita. Platone ha visto morire il suo maestro Socrate, e il superamento del lutto è stato possibile grazie alla scrittura. Riguardo al target, credo questo libro abbia due grandi destinatari: chi non sa nulla o quasi di Platone e lo sta studiando, oppure chi l’ha studiato in passato ma non ha più avuto tempo di riprenderlo. Il fatto è che spesso studiamo cose che alla fine dimentichiamo, ma saremmo persone migliori se riattivassimo alcune di quelle cose apprese. Sull’attuale fermento della filosofia accessibile anche ai bambini, credo sia un bene, perché le democrazie hanno bisogno di farsi domande per sviluppare un pensiero critico».
Tra gli altri libri di recente pubblicazione sull’argomento, non si può non citare Le avventure della Filosofia (Edizioni Sonda) di Brendan O’Donoghue, illustrato da Paula McGloin, e a cura del filosofo Leonardo Caffo: «Il grande merito di questo libro – spiega Caffo – è la sua capacità di prendere la storia della filosofia e renderla un’avventura per ragazzi, trasformandola nel vissuto quotidiano e rispondendo alle domande che ci facciamo ogni giorno. Nasce tutto dallo stupore, e ci si mette in contatto con il contemporaneo in modo più semplice, facendo diventare la vita dei filosofi una sorta di saga», in ventisette racconti sui concetti più rivoluzionari della filosofia, con a margine alcuni box per raccontare la vita e le principali idee dei maggiori pensatori del passato, lasciando spazio alla fantasia, ma al contempo stimolando la capacità di problem solving dei bambini.
Sempre per Sonda, la prossima primavera, uscirà una collana che avrà la particolarità di contenere nella narrazione giochi e attività, già a partire dai sei anni. Sarà curata da Alba Sala, maestra elementare, che sta sperimentando un progetto di filosofia con i bambini della scuola primaria Bartolomeo Calchi di Calco (Lecco): «Da cinque anni – spiega – faccio filosofia con i bambini a scuola, e impariamo le regole per pensare bene. Sviluppiamo progetti di cinque settimane, per due ore a settimana, dalla prima alla quinta, parlando del Simposiodi Platone, di Aristotele, di epistemologia, Nietzsche e Cartesio. Per noi è un pretesto per parlare di questi argomenti attraversola loro esperienza, e di come sentono le cose,
ed è un momento di riflessione in cui si rendono conto che la realtà è più ampia di quello che credono. Non ho bisogno di semplificare troppo, per i bambini non c’è niente di difficile, perché la la loro mente è pronta. Credo che questo momento in cui ci sono diverse iniziative di filosofia insegnata ai bambini sia dovuto al fatto che noi come adulti siamo poco filosofi, e visto dove ci siamo trovati, investiamo per una società migliore dopo di noi».
Sempre in ambito editoriale, c’è poi il progetto del filosofo, epistemologo e giornalista Armando Massarenti intrapreso con La Spiga edizioni, da cui sono usciti i primi due titoli ( Socrate, quell’adorabile rompiscatole e Strani tipi questi filosofi) di una collana che ne prevede sessanta: «I bambini – dice Massarenti – hanno la testa adatta per fare filosofia, perché sono naturali generatori di domande con cui mettono spesso in difficoltà gli adulti. In questi libri cerco di spiegare concetti che incuriosiscono, con contenuti semplificati che fanno ragionare attraverso la lettura, riducendo a poche informazioni chiave i temi più complessi, che in questo modo restano più impressi e possono servire anche come bigini per gli adulti».

Oltre al fermento editoriale, inoltre, ci sono progetti come quello della Fondazione Collegio San Carlo di Modena, che struttura diverse iniziative rivolte a bambini, famiglie e insegnanti per promuovere la formazione di un pensiero autonomo e responsabile. Sulla falsariga, tra i festival, c’è “Scarabocchi. Il mio primo festival”, progetto di Doppiozero e Circolo dei lettori, che Marco Belpoliti descrive brevemente così: «È un festival a misura d’uomo e di bambino, anzi, di famiglia». Sempre tra i festival, ad Ancona, dal 18 al 20 ottobre, si terrà “Kum!”, festival dedicato alla cura, con la direzione scientifica di Massimo Recalcati, che per la terza edizione affronterà il tema “L’origine della vita”. Tra le iniziative in programma, saranno diversi i laboratori gratuiti per bambini e ragazzi, dalla comprensione delle emozioni a una minirassegna letteraria per capire come nasce un testo di divulgazione scientifica. Tra i relatori interverrà Luigina Mortari, docente di filosofia dell’Università di Verona, con un ritratto della filosofa spagnola Maria Zambrano: «La filosofia – spiega la docente – è uno strumento del pensiero che dovrebbe aiutare come strumento della vita, e come cura in risposta alla fragilità umana, avvicinando mente e anima. In passato, tra le mie attività, ho realizzato un progetto educativo focalizzato al pensiero dei bambini, alla cura, al bene, e alle virtù, perché spesso l’educazione a scuola è ridotta all’istruzione, e si perde il senso di educazione dell’anima. Per questa ragione credo che la filosofia per i bambini sia sì educazione alla logica, ma anche apprendimento di interpretazione e ragionamento dietro a un concetto, come filo conduttore per sviluppare un pensiero critico, di cui c’è sempre più bisogno in Italia».



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