INSEGNARE AI BAMBINI AD INTERROGARSI
di EUGENIO GIANNETTA
Si
può insegnare una cosa complessa come la filosofia ai bambini? La risposta è
sì, e lo dimostra il fermento che si è sviluppato attorno all’argomento negli
ultimi mesi, con numerose e recenti pubblicazioni destinate a un pubblico di
piccoli lettori, ma anche iniziative culturali nelle scuole e in diversi
festival sul territorio. Tra questi va certamente citato un libro di
recente uscita, Questa non è una rosa. Manuale di filosofia, domande ed
esercizi per bambini adulti e curiosi( Corraini), a cura dei Ludosofici,
ma anchePerché? Cento filosofi rispondono alle domande dei bambini (Feltrinelli)
di Umberto Galimberti, e Platone. Storia di un dolore che cambia il
mondo
(Bompiani)
di Annalisa Ambrosio, autrice esordiente di un testo informale, propedeutico
allo studio della filosofia e rivolto ai ragazzi, in cui si immagina la
giovinezza di Platone come momento formativo del suo pensiero e di quello
occidentale: «Una delle idee da cui è nato il libro – spiega l’autrice, che in
passato ha anche curato con Alessandro Baricco il progetto dell’antologia per
la scuola secondaria superiore La seconda luna (Zanichelli) –
è stata quella di tirare Platone giù dal piedistallo, provando a immaginarsi la
sua vita. Platone ha visto morire il suo maestro Socrate, e il superamento del
lutto è stato possibile grazie alla scrittura. Riguardo al target, credo questo
libro abbia due grandi destinatari: chi non sa nulla o quasi di Platone e lo
sta studiando, oppure chi l’ha studiato in passato ma non ha più avuto tempo di
riprenderlo. Il fatto è che spesso studiamo cose che alla fine dimentichiamo,
ma saremmo persone migliori se riattivassimo alcune di quelle cose apprese.
Sull’attuale fermento della filosofia accessibile anche ai bambini, credo sia
un bene, perché le democrazie hanno bisogno di farsi domande per sviluppare un
pensiero critico».
Tra
gli altri libri di recente pubblicazione sull’argomento, non si può non citare Le
avventure della Filosofia (Edizioni Sonda) di Brendan O’Donoghue,
illustrato da Paula McGloin, e a cura del filosofo Leonardo Caffo: «Il grande
merito di questo libro – spiega Caffo – è la sua capacità di prendere la storia
della filosofia e renderla un’avventura per ragazzi, trasformandola nel vissuto
quotidiano e rispondendo alle domande che ci facciamo ogni giorno. Nasce tutto
dallo stupore, e ci si mette in contatto con il contemporaneo in modo più
semplice, facendo diventare la vita dei filosofi una sorta di saga», in
ventisette racconti sui concetti più rivoluzionari della filosofia, con a
margine alcuni box per raccontare la vita e le principali idee dei maggiori
pensatori del passato, lasciando spazio alla fantasia, ma al contempo
stimolando la capacità di problem solving dei bambini.
Sempre
per Sonda, la prossima primavera, uscirà una collana che avrà la particolarità
di contenere nella narrazione giochi e attività, già a partire dai sei anni.
Sarà curata da Alba Sala, maestra elementare, che sta sperimentando un progetto
di filosofia con i bambini della scuola primaria Bartolomeo Calchi di Calco
(Lecco): «Da cinque anni – spiega – faccio filosofia con i bambini a
scuola, e impariamo le regole per pensare bene. Sviluppiamo progetti di cinque
settimane, per due ore a settimana, dalla prima alla quinta, parlando del Simposiodi Platone,
di Aristotele, di epistemologia, Nietzsche e Cartesio. Per noi è un
pretesto per parlare di questi argomenti attraversola loro esperienza, e di
come sentono le cose,
ed
è un momento di riflessione in cui si rendono conto che la realtà è più ampia
di quello che credono. Non ho bisogno di semplificare troppo, per i
bambini non c’è niente di difficile, perché la la loro mente è pronta. Credo
che questo momento in cui ci sono diverse iniziative di filosofia insegnata ai
bambini sia dovuto al fatto che noi come adulti siamo poco filosofi, e visto
dove ci siamo trovati, investiamo per una società migliore dopo di noi».
Sempre
in ambito editoriale, c’è poi il progetto del filosofo, epistemologo e
giornalista Armando Massarenti intrapreso con La Spiga edizioni, da cui sono
usciti i primi due titoli ( Socrate, quell’adorabile rompiscatole e Strani
tipi questi filosofi) di una collana che ne prevede sessanta: «I
bambini – dice Massarenti – hanno la testa adatta per fare filosofia, perché
sono naturali generatori di domande con cui mettono spesso in difficoltà gli
adulti. In questi libri cerco di spiegare concetti che incuriosiscono, con
contenuti semplificati che fanno ragionare attraverso la lettura, riducendo a
poche informazioni chiave i temi più complessi, che in questo modo restano più
impressi e possono servire anche come bigini per gli adulti».
Oltre
al fermento editoriale, inoltre, ci sono progetti come quello della Fondazione
Collegio San Carlo di Modena, che struttura diverse iniziative rivolte a
bambini, famiglie e insegnanti per promuovere la formazione di un pensiero
autonomo e responsabile. Sulla falsariga, tra i festival, c’è “Scarabocchi. Il
mio primo festival”, progetto di Doppiozero e Circolo dei lettori, che
Marco Belpoliti descrive brevemente così: «È un festival a misura d’uomo e di
bambino, anzi, di famiglia». Sempre tra i festival, ad Ancona, dal 18 al 20
ottobre, si terrà “Kum!”, festival dedicato alla cura, con la direzione scientifica
di Massimo Recalcati, che per la terza edizione affronterà il tema “L’origine
della vita”. Tra le iniziative in programma, saranno diversi i laboratori
gratuiti per bambini e ragazzi, dalla comprensione delle emozioni a una
minirassegna letteraria per capire come nasce un testo di divulgazione
scientifica. Tra i relatori interverrà Luigina Mortari, docente di filosofia
dell’Università di Verona, con un ritratto della filosofa spagnola Maria
Zambrano: «La filosofia – spiega la docente – è uno strumento del pensiero che
dovrebbe aiutare come strumento della vita, e come cura in risposta alla
fragilità umana, avvicinando mente e anima. In passato, tra le mie attività, ho
realizzato un progetto educativo focalizzato al pensiero dei bambini, alla
cura, al bene, e alle virtù, perché spesso l’educazione a scuola è ridotta
all’istruzione, e si perde il senso di educazione dell’anima. Per questa
ragione credo che la filosofia per i bambini sia sì educazione alla logica, ma
anche apprendimento di interpretazione e ragionamento dietro a un concetto,
come filo conduttore per sviluppare un pensiero critico, di cui c’è sempre più
bisogno in Italia».
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