sabato 30 giugno 2018

SCHOLAS OCCURRENTES - OLTRE L'EDUCAZIONE FORMALE

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CONCLUSO IL QUARTO CONGRESSO INTERNAZIONALE
A Castel Gandolfo oltre trecento partecipanti provenienti da scuole e università di oltre cento nazioni.
Cristiani, ebrei e musulmani; rettori universitari,  docenti, ma anche studenti, per confrontarsi, scambiare esperienze, creare reti, progettare il futuro, per un'università e una scuola al servizio della persona, di ogni persona.
 È una “vocazione specifica per l’educazione informale” quella portata avanti dalla Schoals Occurrentes, il progetto educativo che Papa Francesco appoggiava quando era Cardinale e arcivescovo di Buenos Aires e che ora si è trasformata in fondazione di diritto pontificio. E a definire la loro vocazione è stato l’arcivescovo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica.
L’occasione è la presentazione del IV Congresso Internazionale delle Cattedre Scholas, dal 27 al 29 giugno a Castel Gandolfo. Il tema del Congresso è “Università e scuola. Verso un rilancio dell’università in uscita”.
“Siamo contenti di far notare – ha detto l’arcivescovo Zani - che la Congregazione dell’Educazione Cattolica ha accompagnato in la Fondazione di Scholas Occurrentes, questa esperienza che è nata a Buenos Aires dall’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio”.
Ha proseguito l’arcivescovo: “Da cinque anni abbiamo colto l’originalità di questa esperienza, perché sottolinea soprattutto l’educazione informale, che si può svilppare fuori dalle aule scolastiche, fuori dalle aule universitarie. Noi, che come Congregazione abbiamo seguito le scuole cattoliche di tutto il mondo, eravamo attenti al tema della educazione informale, ma da quando abbiamo conosciuto Scholas Occurrentes abbiamo visto che qui c’è una vocazione specifica. Si va oltre i mezzi classici, l’aula si apre, gli strumenti sono più belli e interessanti”.
Il Congresso, promosso dalla Pontificia Fondazione Scholas Occurrentes, nata a Buenos Aires per mano dell’allora arcivescovo Jorge Mario Bergoglio, si propone di utilizzare lo strumento dell’educazione al fine di promuovere cambiamenti sociali. Durante la tre giorni, docenti di 75 Università provenienti da 30 Paesi di tutto il mondo si confronteranno su innovazione educativa, sviluppo integrale sostenibile, dialogo interculturale e interreligioso.
Le cattedre Scholas approfondiscono un tema particolare ogni anno, e quest’anno il tema è quello dei rifugiati.
“Il primo congresso – ha raccontato Italo Fiorin – aveva come tema ‘Università e scuola: un mro o un ponte?’. L’università non è una cittadella dove si rinchiude un sapere. L’università è invitata ad essere risorsa, la cattedra è quella del magistero di Papa Francesco”.



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