IL DIVERSO COME PERICOLO
Da
quando il governo presieduto da Giuseppe Conte è entrato in carica (1°
giugno) la scena politica è stata monopolizzata dall’attivismo mediatico
di Matteo Salvini, che ha esternato praticamente ogni giorno
avvalendosi di volta in volta di una delle sue tre diverse identità:
quella di ministro dell’interno, quella di vicepresidente del Consiglio e
quella di segretario della Lega (a cui ha aggiunto qualche volta anche
quella di “papà” e di medico).
In questo modo, giocando d’anticipo con l’una o l’altra delle sue
identità, ha occupato le prime pagine di giornali, telegiornali e
social, andando molto al di là delle sue competenze di ministro di
settore e imponendosi di fatto come uomo forte e vero leader del governo
giallo-verde. Lo ha potuto fare perché può giocare su due tavoli:
quello del ‘contratto’ con il M5S e quello – in caso di crisi e di
elezioni anticipate – di candidato premier di una coalizione di
centro-destra che secondo i sondaggi potrebbe anche governare da sola,
visto il rifiuto dei pentastellati di coalizzarsi.
La parola chiave della campagna mediatica permanente di Salvini è la
paura: paura dell’invasore che viene dal mare, paura della criminalità,
soprattutto di quella comune, paura per la perdita del lavoro (vedi
esodati della legge Fornero), paura per la contaminazione o la messa in
discussione della religione tradizionale, paura delle vaccinazioni ... Paura insomma della diversità
nelle sue varie manifestazioni, cui Salvini contrappone l’utopia
conservatrice del ritorno alle radici nazional-popolari: “Prima gli
Italiani”…
Questa chiusura al ‘diverso’ non sembra destinata a trovare consenso
nel mondo della scuola dove da sempre inclusione e integrazione
rappresentano principi e valori di riferimento, predicati e praticati. A
ricordarlo in questi giorni anche alcuni rappresentanti dei lavoratori, ..
Leggi: PAURA DEL DIVERSO
Nessun commento:
Posta un commento