Educazione alla
sostenibilità, Costituzione, digitale, pensiero computazionale, lingue: nelle
Indicazioni nazionali di infanzia e primo ciclo. Più attenzione alle competenze
di cittadinanza
Fedeli: “Diamo a studentesse e studenti gli strumenti per
affrontare i cambiamenti del presente e proiettarsi al meglio nel futuro”
Garantire a tutte le studentesse e a
tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide
del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare
cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni
e di confrontarsi positivamente con l’altro. È l’obiettivo che si prefigge il
documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”, presentato oggi al MIUR e
frutto del lavoro del Comitato scientifico per le Indicazioni nazionali della
scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione, coordinato dal professor
Italo Fiorin.
Il documento propone alle scuole una
rilettura delle Indicazioni nazionali emanate nel 2012 ed entrate in vigore
dall’anno scolastico 2013/2014 (sono il
punto di riferimento per la progettazione del curricolo da parte delle
istituzioni scolastiche) attraverso la lente delle competenze di cittadinanza,
di cui si propone il rilancio e il rafforzamento. Dalle lingue (quella madre e
quelle straniere), al digitale, all’educazione alla sostenibilità, ai temi
della Costituzione. Passando in maniera trasversale per le arti, la geografia,
la storia, il pensiero matematico e computazionale. Questo anche in ragione
delle novità che saranno introdotte nell’Esame finale del I ciclo in cui già da
quest’anno si terrà maggiore conto, nel colloquio orale, delle competenze
connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione.
“Ci stiamo ritrovando, oggi, a
riflettere sulle competenze e sulle conoscenze che ciascuno deve possedere per
vivere, muoversi in modo attivo nella società, costruire una cultura della
democrazia. Per partecipare con protagonismo alla vita del proprio Paese e del
mondo – ha dichiarato la Ministra Valeria Fedeli -. Stiamo ragionando sulla
questione in termini innovativi: guardiamo alle competenze quali processi
dinamici, in evoluzione. Espressioni di valori, atteggiamenti, attitudini e
conoscenze. Credo sia un punto di vista necessario e innovativo: una competenza
non è acquisita una volta nella vita. Va aggiornata e approfondita, rinnovata
ed esercitata all’interno delle comunità in cui viviamo. In questo processo di
acquisizione di competenze, di costruzione di forme di cittadinanza attiva la
filiera educativa riveste un ruolo di primo piano. La scuola è il luogo in cui
le giovani e i giovani vengono educati al rispetto dei diritti degli altri,
all’apertura nei confronti della diversità personale e culturale, al senso
civico, all’equità, al senso di giustizia, alla conoscenza di sé e
all’attitudine al dialogo e al confronto. Parlare di competenze di cittadinanza
vuol dire anche rinnovata attenzione all’educazione linguistica, artistica,
storica, geografica, al pensiero computazionale. Vuol dire offrire strumenti
per affrontare il mondo globale”, ha concluso la Ministra.
Il documento presentato oggi non è una
integrazione né una riscrittura delle Indicazioni nazionali. Non si tratta, si
legge nel testo illustrato al MIUR, “di ‘aggiungere’ nuovi insegnamenti, ma di
ricalibrare quelli esistenti”, rileggendo le Indicazioni del 2012, alla luce
dei nuovi spunti offerti che guideranno le scuole nella predisposizione della
loro offerta formativa, della loro progettazione. Il tema della cittadinanza
viene affrontato come il “vero sfondo integratore e punto di riferimento di
tutte le discipline che concorrono a definire il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione in una prospettiva verticale.
Cittadinanza che riguarda tutte le grandi aree del sapere, sia per il
contributo che possono offrire i singoli ambiti disciplinari, sia, e ancora di
più, per le molteplici connessioni che le discipline hanno tra di loro”. Con
riferimento, in particolare all’educazione al rispetto e alla cittadinanza
consapevole, ad una più sicura padronanza delle competenze di base (comprese le
competenze linguistiche e quelle digitali), all’incontro con saperi e
discipline che rispondono all’esigenza di uno sviluppo orientato alla
sostenibilità in tutte le sue dimensioni, con l’acquisizione dei contenuti
dell’Agenda 2030.
Questi temi sono già presenti nel testo
programmatico del 2012, che mantiene intatto il suo valore culturale,
pedagogico e giuridico, ma richiedono ulteriori attenzioni e approfondimenti
che vengono affidati alla ricerca e all'elaborazione curricolare delle scuole e
degli insegnanti. Si tratta di dare, si legge nel testo presentato oggi, una
ancor più concreta risposta all’istanza, già presente nelle Indicazioni
nazionali, quando affermano che è “decisiva una nuova alleanza fra scienze,
storia, discipline umanistiche, arti e tecnologia, in grado di delineare la
prospettiva di un nuovo umanesimo.”
Il documento sarà ora consegnato alle
scuole, sarà messo alla ‘prova sul campo’, sarà oggetto di consultazione e
confronto con le istituzioni scolastiche e la comunità scientifica nazionale
per un eventuale intervento di regolazione sulle Indicazioni nazionali. La
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema
Nazionale di Istruzione del MIUR assicurerà misure di accompagnamento
avvalendosi della collaborazione del Comitato scientifico nazionale per
Indicazioni. Saranno organizzati seminari nazionali su tre ambiti tematici:
Cittadinanza e Costituzione, Cittadinanza digitale, Cittadinanza e
sostenibilità. Saranno poi raccolte le esperienze più significative per
costituire un archivio dinamico delle innovazioni metodologiche e didattiche,
come base utile per alimentare la ricerca sul curricolo, la formazione in
servizio e l’evoluzione delle Indicazioni.
22 febbraio 2018
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