di Mons. Mariano Crociata
" ........ La
formazione in servizio contiene in sé un’idea che è molto feconda prima
che per la adeguata professionalità, per la stessa personalità del
docente. Essa può essere riferita, infatti, solo per un verso alle
attività di aggiornamento inerente a quelli che vengono considerati i
tre ambiti fondamentali della competenza della professione docente, e
cioè l’ambito didattico-pedagogico, l’ambito delle scienze umane e
quello inerente la capacità comunicativa.
Naturalmente, accanto all’aspetto della
metodologia e della tecnica della professione docente, si colloca
l’aggiornamento circa i contenuti disciplinari e la loro articolazione
interna, adombrato nell’ambito delle scienze umane ma non solo, tenendo
presenti in particolare gli sviluppi che la ricerca teologica e
religiosa conosce, nonché la correlazione e l’intreccio con altre
discipline.
Per altro verso, la formula della formazione in servizio rimanda all’esercizio dell’attività docente nell’atto di compiersi. Suggerisce, cioè, l’idea che l’esercizio di tale attività, con il solo fatto di essere svolta e nell’atto stesso di compierla produce un effetto formativo. A me sembra un’idea illuminante se non la si dissocia dal primo versante di cui dicevamo prima. Essa consiste nel fatto che il docente nell’atto di insegnare, con tutti i generi di attività che tale atto abbraccia, dà forma a se stesso come docente, come soggetto di una relazione educativa e come persona.
L’attività docente dà via via forma alla
persona, come del resto ogni attività svolta dall’uomo lo plasma
lentamente; ma inoltre lo fa crescere, perché lo fa entrare in un
possesso sempre più pieno delle competenze sia metodologiche che
contenutistiche, e non meno anche delle competenze relazionali e
pedagogiche.
Un insegnante che svolge con dedizione il
suo lavoro, con la consapevolezza adeguata e corrispondente di sé,
oltre che dell’oggettività del servizio docente che presta, forma sempre
più compiutamente se stesso e cresce verso una figura umana, personale e
professionale sempre più alta e compiuta.
In questo senso trovo stimolante la formula, che ho raccolto frequentando questi temi, della cura del sé professionale, là dove il ‘sé professionale’ non è una astrazione dalla persona concreta e nemmeno una sezione tra le altre molteplici attività umane, ma il momento di sintesi personale a cui vuole e deve condurre una appropriata conduzione della professione docente.
Non può esistere una estraniante
professionalità che astragga dalla persona e che non diventi sintesi
nella e della persona, la quale nell’unità umana e spirituale che le è
propria, si vive e cresce come soggetto educativo, in modo particolare
nel mondo della scuola, senza finire di sperimentare le implicazioni che
la coscienza di tale ruolo esercita sulla totalità della sua vita
interamente chiamata a relazionarsi, senza lasciarsi assorbire e
annullare, con quella dimensione professionale........
Leggi: LA CURA DEL SE PROFESSIONALE
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