venerdì 23 febbraio 2018

Vangelo della domenica. GESÙ' SI TRASFIGURA

Seconda domenica di Quaresima, anno di Marco.  Mc 9,2 -10

Metamorfosi
Sul monte Gesù si trasfigura. Non come un super-eroe che si toglie l’abito da lavoro per mostrare chi è veramente.
È lo sguardo dei discepoli che vede Gesù in maniera nuova, luminosa.
Come se, finalmente, si accorgessero della possente luce interiore che emerge dalla persona di Gesù. Oltre il rabbino, il Maestro, il profeta, per la prima volta vedono con uno sguardo nuovo il volto di Gesù.
Trasfigurato.
Anche se, nell'originale, si parla di metamorfosi.
Un cambiamento della condizione in cui si viene a trovare Gesù. Colmo di luce.
Fa strano, ad essere sinceri, ritrovare questo vangelo così strabordante di gioia durante il percorso di quaresima che, invece, rappresentiamo come una mesta processione di penitenti dalla faccia lunga ed emaciata.
È pieno il mondo e sono piene le chiese di cristiani seriosi e depressi, tormentati e rassegnati.
Abbiamo perso lungo la strada la straordinaria novità del Vangelo, la sua diffusione dilagante ad opera degli sguardi pieni di gioia di coloro che hanno incontrato il Dio di Gesù.
Ma è proprio il Tabor la meta del nostro cammino. Per sopportare e superare il Golgota abbiamo bisogno di impregnarci di luce, di fare memoria della gioia, di inebriarci di festa, di lasciarci abbracciare dall’infinita bellezza del Dio di Gesù.
Il dolore lo si può affrontare solo se le nostre sporte di speranza sono colme.
Ma c’è una condizione necessaria per contemplare la bellezza di Dio.
Salire.
Dalla pianura Gesù prende con sé tre dei suoi discepoli per salire sul Tabor.
Per vedere la bellezza di Dio dobbiamo osare ed abbandonare la pianura della quotidianità della ripetitività, dell’assuefazione. La vita ormai ci divora l’anima, la fagocita, la svilisce. Tanti giorni ripetitivi passati a correre per sopravvivere, per sbrigare le troppe cose che dobbiamo fare.
Questo grande dono che è il tempo della Quaresima ci aiuta ad andare oltre, più in alto.

Alzare lo sguardo magari prendendoci mezza giornata vera di pausa, di silenzio, di pace. Le nostre anime languono se non abbiamo il coraggio di porre una diga al delirio delle cose da fare……


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