LA GIORNATA
MONDIALE
DELLA PACE
"La
pace sia con tutti voi!". Così papa Leone XIV si è presentato al mondo l’8
maggio scorso, dalla Loggia delle benedizioni, davanti alle centinaia di
migliaia di fedeli, provenienti da tutto il mondo, riuniti in piazza San Pietro
per accoglierlo. In quelle parole, così chiaramente evangeliche e attuali,
aveva già fissato il tema del suo Messaggio per la 59° Giornata mondiale della
pace, «La pace sia con tutti voi: verso una pace “disarmata e disarmante”»,
reso noto oggi dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
Il
Pontefice, si legge nel comunicato, nel messaggio «invita l’umanità a rifiutare
la logica della violenza e della guerra, per abbracciare una pace autentica,
fondata sull’amore e sulla giustizia». Parole ripetute senza sosta dal Vescovo
di Roma, che sembrano ancora una volta dettare una linea politica chiara ai
leader mondiali, davanti allo stato di empasse delle
trattative internazionali per la pace, in particolare per la situazione in
Ucraina e in Medio Oriente. Anche nel primo messaggio per la Giornata mondiale
della pace, del gennaio 1968, papa Paolo VI metteva in guardia dal «pericolo di
credere che le controversie internazionali non siano risolvibili per le vie
della ragione, cioè delle trattative fondate sul diritto, la giustizia,
l’equità».
Dai primi momenti del suo Pontificato ad oggi, però, Leone XIV non ha mai
smesso di lanciare appelli per il cessate il fuoco ai leader parte in causa nei
conflitti e a tutti coloro che possono avere un ruolo di mediazione. Ma non
solo. Con il Messaggio per la Giornata mondiale 2026, che si celebrerà il
prossimo 1 gennaio, il Papa intende ricordare che nessun essere umano può dirsi
esentato da questa chiamata alla costruzione di una società che viva in
fraternità. «Il saluto del Cristo Risorto, “La pace sia con voi” - si legge
infatti nella nota - è un invito rivolto a tutti, credenti, non credenti,
responsabili politici e cittadini, a edificare il Regno di Dio e a costruire
insieme un futuro umano e pacifico». Per Leone XIV la “pace” è prima di tutto
un «dono di Dio, il primo dono di Cristo», come ha sottolineato nell’udienza al
Corpo diplomatico, nel maggio scorso.
In
più la “pace” su cui richiama a riflettere, e a prendere decisioni importanti,
anche e soprattutto i rappresentanti dei governi è quella che non contempla le
armi come strumento di risoluzione dei conflitti sulla scia dell’eredità del
Pontificato di papa Francesco. «La pace deve essere disarmata, cioè non fondata
sulla paura, sulla minaccia o sugli armamenti - si legge ancora nel testo - e
disarmante, perché capace di sciogliere i conflitti, aprire i cuori e generare
fiducia, empatia e speranza». Non basta, dunque, smettere di vendere armi e far
tacere i cannoni, occorre che l’uomo cambi la prospettiva con cui guarda il
mondo dall’alto. Per questo «invocare la pace» è solo il primo passo, poi
occorre «incarnarla in uno stile di vita che rifiuti ogni forma di violenza,
visibile o strutturale».
Vatican News
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