mercoledì 27 agosto 2025

UNA PACE DISARMATA E DISARMANTE

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LA GIORNATA 

MONDIALE 

DELLA PACE

"La pace sia con tutti voi!". Così papa Leone XIV si è presentato al mondo l’8 maggio scorso, dalla Loggia delle benedizioni, davanti alle centinaia di migliaia di fedeli, provenienti da tutto il mondo, riuniti in piazza San Pietro per accoglierlo. In quelle parole, così chiaramente evangeliche e attuali, aveva già fissato il tema del suo Messaggio per la 59° Giornata mondiale della pace, «La pace sia con tutti voi: verso una pace “disarmata e disarmante”», reso noto oggi dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.

Il Pontefice, si legge nel comunicato, nel messaggio «invita l’umanità a rifiutare la logica della violenza e della guerra, per abbracciare una pace autentica, fondata sull’amore e sulla giustizia». Parole ripetute senza sosta dal Vescovo di Roma, che sembrano ancora una volta dettare una linea politica chiara ai leader mondiali, davanti allo stato di empasse delle trattative internazionali per la pace, in particolare per la situazione in Ucraina e in Medio Oriente. Anche nel primo messaggio per la Giornata mondiale della pace, del gennaio 1968, papa Paolo VI metteva in guardia dal «pericolo di credere che le controversie internazionali non siano risolvibili per le vie della ragione, cioè delle trattative fondate sul diritto, la giustizia, l’equità».

Dai primi momenti del suo Pontificato ad oggi, però, Leone XIV non ha mai smesso di lanciare appelli per il cessate il fuoco ai leader parte in causa nei conflitti e a tutti coloro che possono avere un ruolo di mediazione. Ma non solo. Con il Messaggio per la Giornata mondiale 2026, che si celebrerà il prossimo 1 gennaio, il Papa intende ricordare che nessun essere umano può dirsi esentato da questa chiamata alla costruzione di una società che viva in fraternità. «Il saluto del Cristo Risorto, “La pace sia con voi” - si legge infatti nella nota - è un invito rivolto a tutti, credenti, non credenti, responsabili politici e cittadini, a edificare il Regno di Dio e a costruire insieme un futuro umano e pacifico». Per Leone XIV la “pace” è prima di tutto un «dono di Dio, il primo dono di Cristo», come ha sottolineato nell’udienza al Corpo diplomatico, nel maggio scorso.

In più la “pace” su cui richiama a riflettere, e a prendere decisioni importanti, anche e soprattutto i rappresentanti dei governi è quella che non contempla le armi come strumento di risoluzione dei conflitti sulla scia dell’eredità del Pontificato di papa Francesco. «La pace deve essere disarmata, cioè non fondata sulla paura, sulla minaccia o sugli armamenti - si legge ancora nel testo - e disarmante, perché capace di sciogliere i conflitti, aprire i cuori e generare fiducia, empatia e speranza». Non basta, dunque, smettere di vendere armi e far tacere i cannoni, occorre che l’uomo cambi la prospettiva con cui guarda il mondo dall’alto. Per questo «invocare la pace» è solo il primo passo, poi occorre «incarnarla in uno stile di vita che rifiuti ogni forma di violenza, visibile o strutturale».

Vatican News


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