È una scelta politica
Route Nazionale Capi scout.
Dal
22 al 25 agosto la Comunità capo e capi Agesci (Associazione Guide e Scouts
Cattolici Italiani) si raduna per un appuntamento storico: 18mila i
partecipanti, al centro il futuro dell'associazione
Vogliono
andare controcorrente rispetto al clima di sfiducia che permea la nostra
società, per questo scelgono di parlare di felicità. Sono gli oltre 18mila capo
e capi scout dell’Agesci (Associazione Guide e
Scouts Cattolici Italiani) che partecipano dal 22 al 25 agosto alla Route Nazionale della Comunità Capi,
che raccoglie le persone dell’associazione che hanno solitamente responsabilità
educative rispetto ai bambini e ai giovani. L’evento è a Verona ed è quasi
storico: gli incontri di questo tipo sono stati solo due, il primo nel 1979 e
l’ultimo nel 1997. Ma l’appuntamento è atteso anche perché quest’anno si
festeggiano i 50 anni dalla nascita dell’associazione. Mezzo secolo in cui gli
scout hanno coinvolto decine di migliaia di persone fino ad arrivare a oggi,
con 180mila iscritti alle attività Agesci.
Il
tema centrale della quattro giorni, lo dicevamo, è la felicità. Perché?
«Parlare di questo, oggi, significa fare una scelta politica forte - hanno
spiegato gli organizzatori presentando l’incontro - Si guarderà al tema da
diverse prospettive. Essere felici di accogliere, di vivere una vita giusta, di
prendersi cura, di generare speranza, di fare esperienza di Dio, di essere
profeti di un mondo nuovo e di lavorare per la pace. Felici di essere
appassionati». Dopotutto, il tema è centrale per lo scautismo: «Il vero modo di
essere felici è quello di procurare la felicità agli altri» diceva il fondatore
del movimento, Robert
Baden-Powell.
A
Verona, i lavori si svolgono in diversi luoghi del centro città e nel parco di
Villa Bernini Buri. Oltre 60 i momenti di incontro, tra dibattiti, occasioni di
formazione e ascolto di testimoni scelti per «l’originalità dei pensieri e
delle scelte di vita». Tra gli altri, sono attesi don Luigi Ciotti (presidente
di Libera), Alberto Pellai (psicoterapeuta e scrittore), Teresa Forcades OSB
(monaca benedettina e teologa femminista), Mario Giro (Comunità di Sant’Egido),
Paolo Benanti (presidente della Commissione intelligenza artificiale della
Presidenza del Consiglio dei ministri), Zakia Seddiki Attanasio (Fondazione
Mama Sofia, moglie dell’ambasciatore Attanasio), l’eurodeputato Marco
Tarquinio. Le capo e i capi scout potranno anche conoscere da vicino realtà di
impegno e solidarietà dislocate sul territorio o raccontate in appositi stand.
E ci sarà il Bosco della spiritualità, un luogo in cui ciascuno
potrà trovare spazio per la preghiera e la lettura di testi biblici. Momenti
per sé, quindi, sempre uniti a momenti per tutta la comunità.
Il
futuro
Tra
gli obiettivi principali c’è certamente quello di tracciare le strade del
futuro dell’Agesci. «La volontà è di offrire un’occasione unica di confronto
sugli orientamenti educativi e sociali attuali e di posizionare l’associazione
nella società e nella Chiesa come attore importante di cambiamento» hanno
spiegato alla conferenza di presentazione Roberta Vincini e Francesco Scoppola,
i presidenti del Comitato nazionale Agesci. Lo sguardo è al presente ma
soprattutto al futuro, alle generazioni che verranno. E che continueranno -
come recita un’altra conosciuta frase di Baden-Powell - a «lasciare il mondo
migliore» di come lo hanno trovato.
Chi
sono gli Scout
Pantaloncini
corti, camicia azzurra, fazzolettone al collo. Quando si incontrano per strada
si riconoscono subito: sono gli scout. Lo scautismo è un movimento educativo
fondato nel 1907 da Lord Robert Baden Powell, che indicò quattro elementi come
punti chiave: formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica,
servizio del prossimo. Oggi il movimento è diffuso in 216 paesi con oltre 38
milioni partecipanti. In Italia l'Agesci, l'associazione più diffusa, conta
oltre 180mila iscritti.
Concretamente,
si può essere scout dai 7-8 anni in su. Tutte le attività avvengono divisi per
fasce d’età: dai 7-8 ai 11-12 anni le bambine e i bambini vivono nel “branco” o
nel “cerchio” come lupetti o coccinelle; dagli 11-12 ai 16 sono nel “reparto”
come esploratori e guide; dai 16-17 ai 20-21 i anni sono nel “clan” come rovers
e scolte. Dopo i 21 anni, chi vuole può continuare il proprio servizio ed
entrare a far pare della Comunità capi come educatore.
I
valori
Lo
scoutismo si fonda su un sistema di valori e principi racchiusi nella Legge e
nella Promessa scout: la Legge comprende valori fondamentali come l'onore, la
lealtà, l'amicizia, la cortesia, il coraggio, la pulizia e il rispetto; la
Promessa rappresenta un impegno personale a vivere secondo questi valori e a
contribuire positivamente alla comunità. Il metodo scout promuove
l'apprendimento pratico attraverso l'azione, l'avventura e il gioco.
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