mercoledì 8 giugno 2016

VARI MODI PER ... CONCUPISCERE

 I MILLE VOLTI

 DELLA LA CONCUPISCENZA

Il prete che mi ha confessato qualche giorno fa, mi ha aperto una bella traccia di riflessione, che vorrei condividere qui. Parlando delle forme di "seduzione" del maligno ha detto: "Anche chi cerca una santità in modi, tempi e forme che non sono di Dio vive nella concupiscenza". Mi ha colpito. Di solito la concupiscenza è connessa al solo campo sessuale, così come la teologia da parecchi secoli ci ha abituato a fare. E mi ha spinto ad una riflessione a più largo raggio.
E allora sono andato a vedere la radice. Il senso originario del termine concupiscenza, indica il desiderio di un bene, talmente intenso da destabilizzare l'equilibrio interno della persona e provocare in lui la spinta irrefrenabile di possederlo, di afferrarlo, di avere per sé quel bene. Indica perciò una forma esistenziale, un modo di rapportarsi della persona intera nei confronti del "bene" della vita e del desiderio di essa, in tutte le sue dimensioni. Una sorta di "bulimia della vita". Perciò è legittimo parlare di concupiscenza in varie dimensioni dell'uomo, come la Bibbia stessa riconosce. (Rm 7,7 e in Gc 1, 14-15).
Quella suggerita dal mio confessore si potrebbe definire come una "concupiscenza spirituale". Uno sforzo puramente umano per cercare di raggiungere la santità di Dio attraverso la sola volontà umana; di decidere tempi, modi e forme dell'essere come Dio. È evidente che questo, appartiene alla logica della carne, cioè dell'uomo che confida solo in sé stesso e nelle proprie forze.
Forma che, subdolamente, serpeggia anche nel mondo cattolico nella ....


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