Se sono scostumati
non possono educare i figli”.
Un cambio di rotta è possibile
La denuncia di Gratteri
riaccende il dibattito su genitori, scuola e valori: una riflessione scomoda ma
necessaria...
Nicola Gratteri,
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, nel suo
intervento al Festival internazionale del Libro di Taormina, ha colto
l'occasione per esprime a gran voce il suo pensiero, attraverso parole
significative e degne di nota che non risparmiano genitori ed educatori. Negli
ultimi anni, infatti, aumenta sempre di più la delinquenza giovanile e minorile
ed allora la domanda sorge spontanea: "Che cosa sta succedendo?"
Gratteri, senza giri di
parole, e con la sua chiarezza spesso estremamente disarmante, risponde alla
domanda in tal modo:
"È un qualcosa che
viene da lontano, non è una cosa degli ultimi anni, cioè nel mondo occidentale
c'è un forte abbassamento della morale e dell'etica, la cultura occidentale è
in crisi, come anche la religione cattolica è in crisi. La cultura occidentale
ed il credo cattolico sono schiacciati, da anni c'è questo trend in negativo. C'è
stata una prevalenza di una cultura dove si conta in base a ciò che si ha e non
in base a ciò che si è, dove la cultura oggi non è più un valore, ma è un
valore l'avere e non l'essere. Tutto questo ha portato anche ad una
trasformazione nei comportamenti. Quando si dice: 'bisogna educare i giovani',
ed i cinquantenni chi li educa? Se i genitori sono scostumati come fanno ad
educare i figli?
Se i genitori
cinquantenni vogliono fare i venticinquenni, se le mamme, se i papà sono sempre
più egoisti perché pensano a se stessi, allora come si fa? È bello vedere una
cinquantenne, una sessantenne curata, fa piacere, ci mancherebbe altro, però se
pensassimo un po' più ai figli".
Nella nostra società,
dunque, assistiamo ad un vero e proprio sovvertimento di valori e
capovolgimento di ruoli: i genitori cinquantenni vogliono fare i
venticinquenni, curano se stessi ma trascurano i loro figli, il loro egoismo
determina conseguenze deleterie ed allora Nicola Gratteri esordisce in tal
modo. "Se i genitori sono scostumati come fanno ad educare i figli?".
Vengono meno, dunque, le
figure di riferimento ed i ragazzini si ritrovano a vagabondare da soli, a
tarda sera, senza che nessuno si preoccupi per loro, senza limiti o regole da
seguire, senza alcun codice etico ma completamente abbandonati a se stessi. E
cosa determinerà tutto questo in futuro?
Nicola Gratteri, senza
esitazione alcuna, risponde in tal modo: "Questi
ragazzini tra cinque anni saranno carne da macello, saranno garzoni di camorra,
ma di quella camorra bassa, di quella camorra che ti dice 'portami sta pistola
là, portami questo chilo di cocaina'. Se così stanno le cose, allora noi
vedremo sempre più che ogni anno l'età media di chi commette reati si
abbasserà.
La famiglia fa poco, ci
sono pochi educatori, ci sono poche persone che possono dare una mano d'aiuto,
la scuola fa quel che può, noi avremmo bisogno di una scuola a tempo pieno,
avremmo bisogno di altri insegnanti che di pomeriggio fanno altro. Gli insegnanti
più di metà del tempo che stanno a scuola lo perdono a scrivere pareri. Forsa
era meglio tornare al voto così i genitori avrebbero capito meglio e quelle ore
che stanno lì a triturare aggettivi e sostantivi potevano utilizzarle per
insegnare un po' più di italiano, di storia, di geografia, di matematica, di
filosofia".
Lo scenario appare,
dunque, preoccupante ed occorre pertanto porre rimedio, ristabilendo il giusto
equilibrio, così che i giovanissimi possano tornare a considerare la cultura
quale valore fondamentale, comprendendo fino in fondo che la propria libertà
non ha prezzo e che essere liberi significa in primis essere capaci di
esprimere il proprio pensiero senza alcun timore, senza condizionamenti, senza
la paura di essere esclusi, derisi, denigrati, perché ciò che conta veramente
non è omologarsi ma essere se stessi.
Nessun commento:
Posta un commento