evangelizzare
educando
ed educare
evangelizzando
Nell’udienza ai Fratelli delle scuole cristiane, Leone XIV richiama l’importanza di vivere la docenza come “ministero e missione” per aiutare i giovani a dare il meglio di sé secondo il disegno di Dio, trasformando le sfide dell’epoca contemporanea in “trampolini di lancio”.
Centrale il richiamo alla “sinergia” tra tutte le
componenti educative
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QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI LEONE XIV
I
giovani sanno fare cose meravigliose, ma devono crescere in armonia
Nonostante
la storicità, tuttavia i Fratelli delle scuole cristiane non hanno perso la
loro attualità: il Pontefice lo sottolinea nel suo discorso, evidenziando come
la capacità di La Salle di rispondere con creatività alle tante difficoltà
della sua epoca, inoltrandosi anche “in sentieri nuovi e spesso inesplorati”
(fu proprio questo santo e pedagogo francese, ad esempio, ad avviare la
"rivoluzione pedagogica" dell'insegnamento rivolto alle classi e non
più ai singoli alunni) debba essere un modello di riferimento ancora oggi.
I
giovani del nostro tempo, come quelli di ogni epoca, sono un vulcano di vita,
di energie, di sentimenti, di idee. Lo si vede dalle cose meravigliose che
sanno fare, in tanti campi. Hanno però anche loro bisogno di aiuto, per far
crescere in armonia tanta ricchezza e per superare ciò che, pur in modo diverso
rispetto al passato, ne può ancora impedire il sano sviluppo.
Isolamento,
superficialità, individualismo: le sfide di oggi
Oggi
come ieri, infatti – continua Papa Prevost – le giovani generazioni si trovano
ad affrontare numerosi ostacoli:
Pensiamo
all’isolamento che provocano dilaganti modelli relazionali sempre più
improntati a superficialità, individualismo e instabilità affettiva; alla
diffusione di schemi di pensiero indeboliti dal relativismo; al prevalere di
ritmi e stili di vita in cui non c’è abbastanza posto per l’ascolto, la
riflessione e il dialogo, a scuola, in famiglia, a volte tra gli stessi
coetanei, con la solitudine che ne deriva.
Aiutare
gli allievi a dare il meglio di sé
Tali
“sfide impegnative”, afferma il Papa, debbono però divenire “trampolini di
lancio” per elaborare strumenti e linguaggi nuovi, con cui “toccare il cuore
degli allievi, aiutandoli e spronandoli ad affrontare con coraggio ogni
ostacolo per dare nella vita il meglio di sé, secondo i disegni di Dio”.
“Il
vostro altare è la cattedra”
Centrale
sarà, allora, anche la formazione dei docenti, secondo quel principio tanto
caro a La Salle, ovvero “la docenza vissuta come ministero e missione,
come consacrazione nella Chiesa”:
San
Giovanni Battista de La Salle non ha voluto che fra i maestri delle Scuole
cristiane ci fossero sacerdoti, ma solo “fratelli”, perché ogni vostro sforzo
fosse indirizzato, con l’aiuto di Dio, all’educazione degli alunni. Amava dire:
“Il vostro altare è la cattedra”, promuovendo così nella Chiesa del suo tempo
una realtà fino ad allora sconosciuta: quella di insegnanti e catechisti laici
investiti, nella comunità, di un vero e proprio “ministero”.
Occorre
sinergia tra le componenti formative
Sulla
scia di Papa Francesco, dunque, Leone XIV richiama il principio di
“evangelizzare educando ed educare evangelizzando”, rimarcando infine
l’importanza della “sinergia” tra tutte le “componenti formative”.
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