per una vita piena
Paolo Crepet, sociologo e psichiatra, ha spesso parlato dell’importanza di fermarsi a riflettere e
di prendersi il tempo per comprendere ciò che accade dentro di noi. Il suo
consiglio che è una massima di vita è: per realizzare se stessi è opportuno
perdersi, fare una pausa in più per raggiungere livelli inaspettati. Per
andare avanti a volte è necessario regredire, come fa l’atleta quando si
riposa prima di fare un grande salto. "L'uomo ha bisogno di
silenzio, di pausa, per capire cosa sta accadendo dentro di sé".
Riflessione che sottolinea quanto sia essenziale, in un mondo iperconnesso e
sempre attivo, fare spazio per l'introspezione e per il rallentamento.
La filosofia della lentezza ha trovato una voce importante
negli ultimi decenni, specialmente attraverso movimenti come il Slow Food e il
Slow Movement, che si oppongono al consumismo sfrenato e alla frenesia della
vita moderna. Questi movimenti ci invitano a riprendere il controllo del
nostro tempo, a vivere in modo più consapevole, a dedicare tempo a ciò che è
davvero importante: le relazioni, la qualità del nostro lavoro, l’attenzione a
ciò che ci circonda.
Umberto Galimberti, filosofo e psicologo, ha affermato che "Noi viviamo nella pura accelerazione del tempo,
scandita non dai progetti umani, ma dagli sviluppi tecnici che, consumando con
crescente rapidità il presente, tolgono anche al futuro il suo significato
prospettico, quindi il suo 'senso'." Dal suo pensiero emerge che la
velocità è il nemico della profondità, perché ciò che è profondo ha bisogno di
tempo per essere compreso e per svilupparsi. Un pensiero che si collega
perfettamente all'idea che la crescita personale e professionale non può
essere forzata dalla fretta. Ogni passo, anche il più piccolo, merita di
essere vissuto pienamente, e ciò non può accadere se corriamo sempre verso il
prossimo obiettivo. Imparare a rallentare significa anche riscoprire la
bellezza del presente. In un'epoca in cui siamo costantemente proiettati
verso il futuro o immersi nel passato, la capacità di essere pienamente
presenti nel qui e ora è diventata una risorsa rara. Eppure è proprio in quel
momento che si trovano le risposte più profonde.
La riflessione, la calma e la serenità sono gli spazi in cui
si sviluppano le idee più creative, quelle
che non nascono dalla fretta ma dalla quiete. Inoltre, la lentezza non riguarda
solo il nostro rapporto con il tempo, ma anche con le altre persone. La società
contemporanea, sempre più individualista, ci ha convinti che per avere successo
dobbiamo correre da soli, senza fermarci mai. Ma in realtà, è proprio
rallentando e prendendosi il tempo per costruire relazioni autentiche che si
arriva alla vera crescita. La pazienza nell’ascolto, la cura nei dettagli e
la disponibilità a investire tempo nelle persone sono valori che, sebbene
spesso ignorati, sono alla base di qualsiasi vera connessione. Crepet, in
un'intervista, ha sottolineato che "l'intelligenza della vita consiste nel
sapere quando fermarsi, nel capire che non è tutto urgente."
Questo invito a riflettere prima di agire, a non cedere alla
spinta costante verso il fare, è un monito che ci dice che solo rallentando
possiamo acquisire la lucidità necessaria per fare scelte veramente
significative. Non è facile fermarsi in un mondo che ci spinge a correre. Ma
forse il coraggio più grande oggi è proprio quello di scegliere di rallentare,
di non cedere alla pressione esterna e di riconoscere che la vita, in tutta la
sua bellezza, si trova nei momenti più lenti e riflessivi. Perché, come ci
insegna la saggezza di tante tradizioni, "la vita non è una corsa, ma un
viaggio da vivere appieno". E solo chi ha il coraggio di fermarsi per
ascoltare il proprio cuore può davvero comprendere il valore di ogni passo
lungo il cammino.
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