IL PETTEGOLEZZO,
TRA MALIZIA E SUPERFICIALITA’
La nuova opera di don Leoluca
Pasqua [1]
“Ne uccide più la lingua che la spada!” (Sir
8,18). Maldicenza e pettegolezzo vengono da lontano. Purtroppo, fanno parte dell’agire
umano, condizionando negativamente le persone e la società. Sono tarli che, più
o meno lentamente, provocano gravi danni e finanche annientano la persona e distruggono le istituzioni e le comunità.
Papa
Francesco ha molto a cuore il problema. Sin dall’inizio del suo servizio
apostolico sovente ha condannato chi parla male degli altri. Egli non
tollera il perfido “venticello” della calunnia. «Se parli male del fratello, uccidi il fratello. Ogni volta che lo
facciamo, imitiamo il gesto di Caino, il primo omicida della storia» ha
detto. Ancora: «Non ci sono
chiacchiere innocenti. Quando usiamo la lingua per parlare male del fratello o
della sorella, la usiamo per uccidere Dio. Meglio mordersi la lingua. Ci farà
bene: la lingua si gonfia e non si può parlare, così non si possono fare
chiacchiere».
L’Autore
del libro, padre Leoluca Pasqua, ha curato numerose e pregevoli pubblicazioni su
attuali tematiche spirituali e sociali. Anche quest’ultima opera, di facile e piacevole
lettura, è frutto delle sue riflessioni e delle esperienze vissute nelle
comunità in cui ha prestato servizio.
Egli
scandaglia le cause e le dinamiche del pettegolezzo e le dannose conseguenze
che esso provoca nella persona e nella società. Non si ferma a esaminare gli
aspetti negativi ma, con sapienza e saggezza pastorale, esalta la virtù della
prudenza e favorisce la comprensione dei rimedi, nonché delle strategie
virtuose (pazienza, sdrammatizzazione, bene-dizione) per vincere questo dannoso
modo di pensare e agire.
L’ultima
parte dell’opera presenta brani scelti tratti dagli insegnamenti di santi e
dello stesso papa Francesco.
Di
fronte al calunnioso e talora rissoso spettegolare dei nostri tempi, di fronte
al martellante ping-pong e alle continue esternazioni dei mille personaggi che
invadono i mezzi di comunicazione che disorientano il nostro pensare ed agire
quotidiano e guastano le relazioni umane, di fronte all’autoreferente,
strumentale, arrogante, malvagio o
superficiale uso di maldicenze e fake-news, l’Autore lamenta la crisi della
parola: siamo vittime di turbolente tempeste
di parole prive di parola. C’è un mitragliar di chiacchiere, urlate o accuratamente
e maliziosamente sparse sottovoce come malefica zizzania, dette a sproposito, che
provocano frastuono, malumori, disinformazione, litigiosità, confusione e
divisione.
E’ una
crisi dovuta principalmente alla mancanza di silenzio e di riflessione. “E’ nel silenzio il luogo in cui la parola
acquista tutta la sua potenza e diventa capace di essere vera, piena, precisa e
significativa”, scrive l’Autore. Egli ci invita a vedere ed apprezzare/esaltare
il bene che c’è nell’altro, a potenziare in noi e nell’ambiente ove operiamo le
virtù del silenzio riflessivo, del discernimento, del parlar pensoso e
responsabile, della caritatevole e saggia correzione fraterna, del ben-volere
piuttosto che del mal-volere. L’educazione al bene-dire/volere inizia nella
famiglia, si rafforza nella scuola e nelle istituzioni, si fa virtuoso
esercizio quotidiano per divenire stile del vivere personale e sociale.
E’ una
chiamata al coraggioso personale e comunitario impegno volto a sconfiggere -
come scrive don Leoluca Pasqua - “questa
vera e propria piaga sociale che ha
bisogno di essere risanata per avviare nuovi percorsi comunicativi, dove il
parlare non diventi uno sparlare o la curiosità di intromettersi nella vita
dell’altro o il prurito di comunicare a tutti i costi qualche notizia, possa
lasciare spazio alla riservatezza e, perché no, al silenzio caritatevole”.
La
lettura dell’opera può essere una preziosa occasione di riflessione e
maturazione per ogni persona e per ogni comunità.
[1] Leoluca Pasqua (nato nel 1967), dopo aver
conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di
Udine, ha studiato Teologia alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia.
Sacerdote della Diocesi di Palermo, già esorcista e parroco, attualmente è
padre spirituale nel Seminario Arcivescovile di Palermo e Vicario Episcopale. Tra
le sue pubblicazioni: L’inganno della
magia. Come liberarsi dai falsi profeti (2007), La preghiera che libera. Ostacoli, deviazioni e tendenze magiche nella preghiera cristiana (2007); Lottare per vivere. Il combattimento
spirituale (2008); Dal Rancore al
perdono (2015); Fatta per amore. La
correzione fraterna (2016). Diverse opere sono state tradotte in varie
lingue.
Nessun commento:
Posta un commento