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mercoledì 30 gennaio 2019

IL PETTEGOLEZZO E LA CALUNNIA, mali da estirpare

IL PETTEGOLEZZO, 
TRA MALIZIA E SUPERFICIALITA’
La nuova opera di don Leoluca Pasqua [1]

Ne uccide più la lingua che la spada!” (Sir 8,18). Maldicenza e pettegolezzo vengono da lontano. Purtroppo, fanno parte dell’agire umano, condizionando negativamente le persone e la società. Sono tarli che, più o meno lentamente, provocano gravi danni e finanche annientano la persona e  distruggono le istituzioni e le comunità.
Papa Francesco ha molto a cuore il problema. Sin dall’inizio del suo servizio apostolico sovente ha condannato chi parla male degli altri. Egli non tollera il perfido “venticello” della calunnia. «Se parli male del fratello, uccidi il fratello. Ogni volta che lo facciamo, imitiamo il gesto di Caino, il primo omicida della storia» ha detto. Ancora: «Non ci sono chiacchiere innocenti. Quando usiamo la lingua per parlare male del fratello o della sorella, la usiamo per uccidere Dio. Meglio mordersi la lingua. Ci farà bene: la lingua si gonfia e non si può parlare, così non si possono fare chiacchiere». 
L’Autore del libro, padre Leoluca Pasqua, ha curato numerose e pregevoli pubblicazioni su attuali tematiche spirituali e sociali. Anche quest’ultima opera, di facile e piacevole lettura, è frutto delle sue riflessioni e delle esperienze vissute nelle comunità in cui ha prestato servizio.
Egli scandaglia le cause e le dinamiche del pettegolezzo e le dannose conseguenze che esso provoca nella persona e nella società. Non si ferma a esaminare gli aspetti negativi ma, con sapienza e saggezza pastorale, esalta la virtù della prudenza e favorisce la comprensione dei rimedi, nonché delle strategie virtuose (pazienza, sdrammatizzazione, bene-dizione) per vincere questo dannoso modo di pensare e agire.
L’ultima parte dell’opera presenta brani scelti tratti dagli insegnamenti di santi e dello stesso papa Francesco.
Di fronte al calunnioso e talora rissoso spettegolare dei nostri tempi, di fronte al martellante ping-pong e alle continue esternazioni dei mille personaggi che invadono i mezzi di comunicazione che disorientano il nostro pensare ed agire quotidiano e guastano le relazioni umane, di fronte all’autoreferente, strumentale,  arrogante, malvagio o superficiale uso di maldicenze e fake-news, l’Autore lamenta la crisi della parola:  siamo vittime di turbolente tempeste di parole prive di parola. C’è un mitragliar di chiacchiere, urlate o accuratamente e maliziosamente sparse sottovoce come malefica zizzania, dette a sproposito, che provocano frastuono, malumori, disinformazione, litigiosità, confusione e divisione.
E’ una crisi dovuta principalmente alla mancanza di silenzio e di riflessione. “E’ nel silenzio il luogo in cui la parola acquista tutta la sua potenza e diventa capace di essere vera, piena, precisa e significativa”, scrive l’Autore. Egli ci invita a vedere ed apprezzare/esaltare il bene che c’è nell’altro, a potenziare in noi e nell’ambiente ove operiamo le virtù del silenzio riflessivo, del discernimento, del parlar pensoso e responsabile, della caritatevole e saggia correzione fraterna, del ben-volere piuttosto che del mal-volere. L’educazione al bene-dire/volere inizia nella famiglia, si rafforza nella scuola e nelle istituzioni, si fa virtuoso esercizio quotidiano per divenire stile del vivere personale e sociale.
E’ una chiamata al coraggioso personale e comunitario impegno volto a sconfiggere - come scrive don Leoluca Pasqua - “questa vera e propria piaga sociale che ha bisogno di essere risanata per avviare nuovi percorsi comunicativi, dove il parlare non diventi uno sparlare o la curiosità di intromettersi nella vita dell’altro o il prurito di comunicare a tutti i costi qualche notizia, possa lasciare spazio alla riservatezza e, perché no, al silenzio caritatevole”.
La lettura dell’opera può essere una preziosa occasione di riflessione e maturazione per ogni persona e per ogni comunità.
Giovanni Perrone  [2]


[1]  Leoluca Pasqua (nato nel 1967), dopo aver conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Udine, ha studiato Teologia alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Sacerdote della Diocesi di Palermo, già esorcista e parroco, attualmente è padre spirituale nel Seminario Arcivescovile di Palermo e Vicario Episcopale. Tra le sue pubblicazioni: L’inganno della magia. Come liberarsi dai falsi profeti (2007), La preghiera che libera. Ostacoli, deviazioni e tendenze magiche nella preghiera cristiana (2007); Lottare per vivere. Il combattimento spirituale (2008); Dal Rancore al perdono (2015); Fatta per amore. La correzione fraterna (2016). Diverse opere sono state tradotte in varie lingue.

[2]  Segretario generale UMEC-WUCT, Unione Mondiale Insegnanti Cattolici






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