Dalla connessione alla comunione.
Dalla menzogna alla verità.
Dal “like” all’“amen”.
Papa Francesco sceglie la
dimensione del “passaggio” come centro del suo Messaggio per la 53ª Giornata
mondiale delle comunicazioni sociali, intitolato “Siamo membra gli uni degli
altri (Ef 4,25). Dalle community alle comunità” e
diffuso oggi, come da tradizione, nella solennità di San Francesco di
Sales». A spiegarlo è Massimiliano Padula, presidente del Copercom, il
Coordinamento delle associazioni per la comunicazione.
«Il Pontefice – osserva Padula –
ci regala una riflessione illuminata sulla nostra identità in Rete. Un’identità
spesso disumanizzata che ci espone a derive come “la disinformazione, la
distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che
spesso assumono la forma del discredito”. E che si traducono in fenomeni
devianti come il cyberbullismo e gli eremiti sociali.
Ma la rete non è soltanto questo
– aggiunge il Presidente – e Francesco ce lo spiega quando cita San Paolo e la
sua metafora del corpo e delle membra. Essere membri gli uni degli
altri significa abbandonare le tentazioni della menzogna e far prevalere la
verità. In tutti gli spazi e tempi della nostra esistenza compresi quelli
online. Per questo – continua Padula – Francesco ci richiama a riflettere
continuamente su chi siamo in rete attraverso la scoperta dell’altro “in modo
nuovo, come parte integrante e condizione della relazione e della prossimità”».
«Soltanto così – conclude il
Presidente del Copercom – la connessione digitale potrà tradursi in autentica
comunione da proiettarsi anche nel web sociale che, come ci ricorda il Papa, è
“complementare all’incontro in carne ed ossa”, perché “vive attraverso il corpo,
il cuore, gli occhi, lo sguardo, il respiro dell’altro”».
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