venerdì 8 luglio 2022

INVALSI: ITALIANO e MATEMATICA A RISCHIO

 

-         di PAOLO FERRARIO

Se metà dei maturandi di quest’anno non ha raggiunto le competenze minime sia in Italiano che in Matematica, se in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna la maggioranza degli alunni di terza media si ferma, in Matematica, agli obiettivi fissati per la scuola primaria e se la scuola non riesce a colmare la distanza tra gli allievi che provengono da famiglie con genitori istruiti e benestanti da quelli che vivono in un contesto di deprivazione culturale ed economica, allora è innegabile che abbiamo un problema. Che arriva da lontano ma che il Rapporto nazionale Invalsi 2022, presentato ieri, ha ulteriormente confermato.

«Abbiamo delle cicatrici addosso, è vero, sulla Matematica per esempio – commenta il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. La pandemia ha aumentato le differenze ma in alcune regioni del Sud c’è stata una capacità di reazione, per esempio sulla dispersione».

Non mancano, infatti, anche le notizie positive, come, per esempio, il miglioramento dei risultati in Inglese alle elementari (+2 punti in lettura e +6 punti in ascolto), mentre in Italiano gli allievi cosiddetti fragili sono calati del 5%, anche se sono cresciuti del 6% in Matematica. E ancora: 3 alunni su 4 alle elementari raggiungono un livello di apprendimenti «adeguato» e anche la dispersione implicita alle superiori sta calando anche se lentamente (-4,3% in Puglia e -3,8% in Calabria). Piccoli segni di speranza in territori che comunque presentano ancora gravi problematiche irrisolte. E fanno dire ai presidi dell’Anp che «si impone una riflessione molto seria sulla necessità di riformare la scuola», mentre la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, sottolinea gli «evidenti squilibri territoriali, la cui riduzione si conferma pertanto come una delle priorità da assumere nelle scelte di politica scolastica».

Già alle elementari, infatti, sono pesanti le “variabili” che condizionano i risultati, sia tra tra scuole che tra le singole classi. In sostanza, l’esito degli apprendimenti dipende, in buona parte, dalla scuola in cui un bambino è inserito. «Una variabilità del 15-20% è insita nell’organizzazione del sistema – spiega il presidente dell’Invalsi, Roberto Ricci – ma purtroppo abbiamo casi, come quello della Matematica in seconda primaria, con una variabilità del 29,6%, ampiamente sopra la soglia di accettabilità». Significa che per quasi un alunno su tre, l’apprendimento è strettamente influenzato dal contesto scolastico in cui è inserito e dal territorio di residenza. E le situazioni peggiori si trovano sempre nelle regioni del Sud: la Sicilia, con la sola eccezione della prova di Matematica della seconda primaria, ha risultati «significativamente al di sotto della media». In Calabria, inoltre, le lacune che si riscontrano alle medie e alle superiori, sono evidenti già a partire dalle quinta elementare. In Sardegna, infine, il 70% degli allievi delle superiori non raggiunge un livello «accettabile» di competenze in Matematica.

L’onda lunga della pandemia si osserva analizzando i risultati delle prove somministrate in terza media. Se il 61% raggiunge un livello “medio” in Italiano, al Sud e nelle Isole si arriva al massimo al 51%, mentre la media generale del 2018 era del 66% e del 65% nel 2019. E non va meglio in Matematica: il livello medio, quello considerato «sulla linea di galleggiamento», è raggiunto dal 56% degli allievi, rispetto al 61% del 2018. Al Sud e nelle Isole si arriva al massimo al 40%, con sei alunni su dieci, insomma, al di sotto del livello di apprendimento considerato «adeguato». I risultati migliori, gli alunni di terza media li ottengono in inglese, con il 78% che raggiunge un livello A2 in lettura, rispetto al 74% del 2018. Anche l’ascolto migliora: dal 54% del 2018 al 62% di alunni con livello A2.

Peggiorano i risultati in italiano alle superiori: mentre nel 2019, prima della pandemia, il 70% degli studenti di seconda raggiungeva un livello di apprendimento «adeguato», quest’anno si è scesi al 66%, ritornando al risultato di 4 anni fa. In Matematica soltanto il 54% raggiunge un livello «adeguato», ben otto punti in meno rispetto al 2019, con il Sud e le Isole che arrivano al 36%. È di otto punti percentuali, invece, la differenza tra i risultati in italiano in quinta superiore, tra il 2019 e il 2022. Se prima del Covid il 64% raggiungeva un livello di apprendimento «adeguato», quest’anno il dato è crollato al 52%, precipitando al 38% al Sud e nelle Isole. Va anche peggio in Matematica: dal 61% di allievi con risultati «adeguati» del 2019 si è passati al 50% di quest’anno. Per quanto riguarda, infine, gli allievi «eccellenti» il divario è di oltre 15 punti tra le regioni del Nord e alcuni territori del Mezzogiorno.

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