QUANDO I GENITORI ASSALTANO L'INSEGNANTE
Non è certo la prima volta che un docente viene picchiato dai parenti
di un suo alunno, anche se in Italia ciò avviene con minore frequenza –
ma è una magra consolazione – rispetto ad altri Paesi. L’episodio accaduto lo scorso 10 gennaio ad Avola (Siracusa), dove
all’interno della locale scuola media i genitori di un alunno che aveva
avuto un alterco con l’insegnante di Educazione fisica lo hanno prima
individuato (non lo conoscevano) e poi picchiato brutalmente, è comunque
il sintomo della profonda crisi dell’autorità del docente, il cui
prestigio sociale è sceso progressivamente ai minimi termini. Evidentemente il Patto Educativo di Corresponsabilità, in vigore dal
2007 (ministro Fioroni), con la sua dettagliata regolamentazione dei
diritti, doveri e comportamenti dei genitori (oltre che degli alunni e
dei docenti), non si è rivelato uno strumento idoneo a ripristinare il
rispetto nei confronti del ruolo e dell’autorità dei docenti. Rispetto
che trova il suo fondamento, più che in una minuta precettistica, in un
codice di carattere etico-sociale condiviso, interiorizzato dalla
comunità. Ora Valeria Fedeli, d’intesa con il suo predecessore Fioroni, si
appresta ad aggiornare il Patto Educativo di Corresponsabilità a partire
dalla sua denominazione, che diventa ‘Patto di Corresponsabilità
Educativa’, proprio perché, ha detto la ministra, “trova il proprio
asse fondante nel principio di collaborazione e dialogo tra tutte le
componenti della comunità scolastica, nell’ottica di una rinnovata
alleanza fra scuola e famiglia, fra scuola e studenti, in una unione di
intenti, in un clima di condivisione che metta al centro l’interesse dei
ragazzi”.
Ma “tutti sappiamo che questa alleanza è da tempo in crisi, e in certi casi del tutto rotta”,
ha ricordato con crudo realismo Papa Francesco nell’incontro con i
maestri cattolici dell’AIMC dello scorso 5 gennaio. Per rilanciarla
serve l’apporto convinto di tutte le componenti della comunità
scolastica, e anzi qualcosa di più, perché “Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”.
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