70 anni fa la morte di
Gandhi, il profeta della non violenza
«Non ho messaggi sociali da lasciarvi: la
mia vita deve essere il mio messaggio»: ecco il testamento di Mohandas
Karamchand Gandhi, per tutti il Mahatma, ucciso da tre pallottole il 30 gennaio
1948.
Il Presidente Mattarella: "Nel
settantesimo anniversario dell'assassinio di Mohandas Karamchand Gandhi, per
mano di un fanatico, desidero onorare una figura nobilissima la cui vita di
pace e di fratellanza rimane un solenne insegnamento universale.
Politico e filosofo indiano, asceta, appassionato studioso delle
religioni in cui cercava una fede globale per l'umanità, il Mahatma, la Grande
Anima, ha saputo interpretare lo spirito migliore della fraternità tra i popoli
e la straordinaria forza delle sue battaglie ne hanno fatto un simbolo di
integrità morale e di tenacia". Lo scrive il capo dello Stato Sergio
Mattarella. "Dall'impegno per i diritti in Sudafrica alla lotta per
l'indipendenza dell'India, il suo grande esempio ha ispirato cause di
liberazione dell'umanità nel mondo intero, con la pratica della disobbedienza
civile e della non violenza.
Il suo messaggio di incredibile forza risuona ancora oggi nei movimenti
che si battono per gli stessi ideali, conclude il Presidente della Repubblica.
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