venerdì 10 dicembre 2021

UN PATTO PER L'EDUCAZIONE

 


  La Vergine Maria, 

educatrice della vita

 Vincent Dollmann*

 Durante la visita ad limina dei vescovi francesi lo scorso ottobre, Papa Francesco ha parlato di due pericoli per la società e per la Chiesa di oggi: la sovranità dell'io e delle ideologie a scapito del dono di Dio. Ciò si manifesta, ci ha detto, in molti settori, e in particolare nell'educazione scolastica.

In questo periodo di Avvento, possiamo pregare specialmente l'Angelus in cui la Vergine Maria ci insegna ad accogliere Dio nella nostra vita. Ci dice che è solo con Lui che cresciamo nell'autostima. La fiducia nel suo amore ci permette di condurre la nostra vita in uno spirito di servizio che ci porta alla gioia del cielo, la nostra vera casa.

 "L'angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed ella concepì per opera dello Spirito Santo”.

L'approccio dell'angelo alla Vergine Maria mostra l'immenso amore di Dio per ogni persona. Quando la saluta dicendo: "Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te", riprende le profezie di Sofonia e Gioele: "Figlia di Sion, rallegrati, perché il Signore è in te come un valoroso salvatore". Questo saluto esprime tutte le aspettative del popolo dell'Antica Alleanza. Inoltre, il titolo "piena di grazia" è il nuovo nome che Dio dà a Maria per significare che le promesse sono compiute, che la salvezza è concessa a tutti. Attraverso Maria, questo saluto è rivolto anche a noi, poiché noi stessi, attraverso il battesimo, siamo riempiti di grazia essendo liberati dal peccato e innestati nella vita di Gesù risorto. La Vergine Maria nell'Annunciazione ci rivela così l'amore di Dio come il fondamento su cui possiamo coltivare la nostra autostima e costruire la nostra vita.

 "Ecco la serva del Signore, sia fatto a me secondo la tua parola”.

L'Angelo Gabriele rivela i grandi piani che Dio desidera vedere realizzati nella Vergine Maria. E lei, sentendo queste parole “strane”, le accetta con semplicità e umiltà. Lei osa affermare questo nella sua lode: "L'anima mia esalta il Signore... perché ha guardato la sua umile serva". Il titolo di serva che Maria si dà riflette la sua disponibilità alla missione che Dio le affida e ci ricorda che ogni scelta è vivificante e gioiosa solo se fatta sotto gli occhi di Dio e in spirito di servizio.

 Dopo il "sì" dell'Annunciazione, non mancheranno le difficoltà. Maria dovrà affrontare l'interrogatorio di Giuseppe, il suo fidanzato, la nascita di Cristo nella nudità della culla e il massacro dei bambini da parte di Erode. Ai piedi della croce, possiamo misurare il cammino di fede di Maria. È lì che è pienamente consacrata come serva del Signore, che è completamente data a lui. Alla morte di Cristo, quando "egli emette il suo spirito", lo Spirito Santo, è la prima, insieme all'apostolo Giovanni, ad accogliere il dono della nuova vita.

  "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.

La preghiera dell'Angelus ci educa alla speranza cristiana, che testimonia la vittoria della vita sul male e sulla morte. Se Dio ha accettato di unirsi a noi, facendosi concepire come uomo nel grembo di una donna, è perché ogni persona è sacra, anche la più insignificante agli occhi degli uomini.

Il rispetto assoluto della persona umana, dal concepimento alla morte, non è un'opzione morale della Chiesa cattolica, ma una necessità che scaturisce dalla fede in Cristo. Ancora nel grembo di sua madre Elisabetta, San Giovanni Battista si rallegra della visitazione e stimola sua madre a benedire la Vergine Maria e Gesù, il frutto del suo grembo. L'educazione è veramente fedele alla sua missione solo se sa illuminare le coscienze e rafforzare i cuori alla luce di questa speranza in Dio che vuole salvare tutti gli uomini.

 L'Angelus potrebbe essere la preghiera per sostenere il progetto del patto educativo proposto dal nostro Papa. Attraverso i tre versetti biblici, la Vergine Maria ci invita ad appoggiarci saldamente all'amore di Dio che si è fatto carne e a lasciarci educare da lui. Condivide con noi la gioia di essere serva di Dio e testimone della sua speranza.

L'Angelus si conclude con questa richiesta: "Che la tua grazia, Signore nostro Padre, si riversi nei nostri cuori: attraverso il messaggio dell'angelo, ci hai fatto conoscere l'incarnazione del tuo amato Figlio; guidaci attraverso la sua passione e la sua croce alla gloria della risurrezione.


*Arcivescovo di Cambrai, A.E. UMEC-WUCT


 

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