Visualizzazione post con etichetta sfruttamento minori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sfruttamento minori. Mostra tutti i post

venerdì 30 giugno 2023

RD CONGO. VITTIME I BAMBINI

Repubblica Democratica del Congo, 

la vita dei bambini tra violenza e sfruttamento

Secondo il Rapporto annuale delle Nazioni Unite la Repubblica Democratica del Congo è in testa alla classifica globale dei Paesi in conflitto con più reati sui minori. Più di 3mila bambini risultano vittime di soprusi. Filippo Ungaro di Save the Children Italia: “Nel corso degli anni abbiamo visto aumentare a dismisura le violazioni dei diritti umani nel Paese”

- di Beatrice D'Ascenzi – Città del Vaticano

Una realtà di privazioni e abusi che impediscono ai minori di vivere serenamente l’infanzia e la futura vita adulta. Per il secondo anno consecutivo, nel 2022 la Repubblica Democratica del Congo ha registrato il più alto numero di gravi violazioni contro le bambine e i bambini nei conflitti armati, con almeno 2.420 vittime di violazioni, tra cui uccisioni, mutilazioni, rapimenti e violenze sessuali. Filippo Ungaro, direttore Comunicazione e Campagne di Save the Children Italia, racconta a Radio Vaticana – Vatican News la quotidianità nel Paese: “I rischi che i minori corrono sono moltissimi. Possono essere uccisi o feriti, ma uno di pericoli più grandi per loro è quello di essere reclutati dai gruppi armati per combattere.”

Il rapporto delle Nazioni Unite

“Il Paese è in conflitto da decenni, è instabile e sta vivendo una grave crisi economica”, spiega Ungaro. “Nel corso degli anni sono aumentate a dismisura le violazioni dei diritti sui minori”. Secondo il Rapporto annuale delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati, nel 2022 ci sono state almeno 27.180 gravi violazioni in tutto il mondo, con un aumento del 13% rispetto all'anno precedente. Il dato più alto riguarda l'uccisione e la mutilazione di bambine e bambini, seguito dal reclutamento e dal rapimento, con un aumento del 112% degli attacchi a scuole e ospedali rispetto al 2021. In questo quadro la Repubblica Democratica del Congo si posiziona in testa a questa tristissima classifica. Il Paese conta almeno 2.420 minori vittime di violazioni di vario tipo al quale si aggiungono almeno 3.377 gravi violazioni dei diritti dell’infanzia. Una realtà che Save the Children, presente nella Repubblica Democratica del Congo dal 1994, conosce molto bene: “Nonostante le grandi risorse che il Paese possiede la popolazione vive fortissime disuguaglianze che molto spesso coinvolge i più piccoli in prima persona”.

Questi maltrattamenti hanno delle ripercussioni fortissime sulla psiche dei bambini, continua Ungaro: “I minori subiscono forti traumi psicologici che si possono manifestare in vari modi, dal non dormire la notte fino al rifiuto completo della socialità. Ma la parte più difficile da superare è lo stigma della comunità”. Problemi che spesso si aggiungono alla difficoltà di ricostruirsi una vita serena, trovare delle opportunità e poter continuare gli studi interrotti. Per questo Save the Children è in prima linea nel combattere i traumi psicologici, cercando di applicare degli interventi capaci di elaborare le ferite psicologiche dei singoli con dei programmi che prevedono il coinvolgimento delle comunità di origine dei bambini: “Quello che facciamo, conclude Save the Children, è cercare di creare un clima favorevole all'elaborazione del trauma perché è  fondamentale proteggerli dalle ferite fisiche ed emotive della guerra e intensificare gli sforzi per prevenire le violazioni contro di loro”.

 

Vatican News


 

sabato 12 giugno 2021

MATTARELLA: PORRE FINE AL LAVORO MINORILE

 

Il Presidente Mattarella in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile



foto: Città Nuova

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che coincide con l’Anno proclamato dalle Nazioni Unite per l’eliminazione del lavoro minorile, desidero sottolineare la necessità di un impegno concreto e solidale da parte degli Stati contro una piaga intollerabile che coinvolge ancor oggi, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, oltre 150 milioni di bambini.

L’ambizioso obiettivo è di porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme (compreso il turpe reclutamento e uso di bambini soldato), entro il 2025. Si calcola che oltre 70 milioni di ragazze e ragazzi siano costretti nel mondo a svolgere attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e la loro integrità.

Oltre 100 milioni di bambini, negli ultimi vent’anni, sono stati affrancati dal lavoro minorile, un rischio che si è, invece, accentuato durante la pandemia, specie nei Paesi più fragili, ove si è manifestato un rapporto tra aumento della povertà, chiusura delle scuole e spinta all’ingresso di minori nel mercato informale del lavoro.

L’Italia non è esente, purtroppo, dal fenomeno del lavoro infantile, incluso lo sfruttamento da parte della malavita organizzata, situazione che compromette il futuro di nostri giovani e della intera società.

Occorre uno sforzo corale di tutta la società e delle sue istituzioni, per porre fine a questa grave violazione dei diritti dell’infanzia e rendere effettivamente vigente il diritto dei bambini a un avvenire da loro liberamente scelto. In questo senso, le iniziative di sensibilizzazione previste in questi giorni in Italia sono particolarmente meritevoli».

www.quirinale.it