sabato 3 marzo 2018

GESU' SCACCIA I MERCANTI DAL TEMPIO -Vangelo della terza domenica di Quaresima

Es 20,1-17/ 1Cor 1,22-25/ Gv 2,13-25

Nel tempio.
Volete davvero vedere la bellezza di Dio? Volete davvero lasciare la banalità della pianura per salire in alto, per innalzare l’anima? E crescere  nel discernimento fino a riconciliarvi con le bestie feroci e scoprire che gli angeli vi servono perché possiate conoscere Dio?
Sì, certo. Forse.
Perché è complesso. Perché, al di là dell’entusiasmo , innalzarsi significa faticare , camminare, penare. In montagna, sul Tabor, ci si arriva solo muovendo dei passi.
E, anzitutto, spogliandosi di tutto ciò che non ha nulla a che fare con Dio.
Così san Giovanni, birichino, pone l’episodio della purificazione del Tempio all’inizio del suo Vangelo , cosa del tutto improbabile. Un perfetto sconosciuto che fa il pazzo non sarebbe stato possibile a questo punto della vicenda.
Il messaggio che vuole lanciare il quarto evangelista è chiaro: prima di ogni altra cosa bisogna purificare il nostro cuore dall’idea che abbiamo di Dio. Un po’ come l’evangelista Marco che inizia la vita pubblica di Gesù con la guarigione dell’indemoniato nella sinagoga.
Nel tempio. Il tempio di Gerusalemme era diventato, da quando erano iniziati i lavori di ricostruzione da parte di Erode il grande, cinquant’anni prima dai fatti narrati, il nuovo punto di convergenza di tutta la fede di Israele. Decine di migliaia di pellegrini, tre volte all’anno, salivano sulle brulle colline di Galilea per offrire sacrifici al Dio si Israele.
Sacrifici cruenti, olocausti di animali di diversa taglia, come previsto dalla Torà.
Impensabile che la gente affrontasse un lungo viaggio portandosi dietro una pecora!
Ed era del tutto normale che ci fossero dei cambiavalute essendoci pellegrini che provenivano anche da altri paesi e per il fatto che nel tempio non potevano circolare le monete romane con l’effige dell’imperatore.
Perché, allora, Gesù si arrabbia così tanto? …….


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