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giovedì 15 novembre 2018

AIMC - SEMINARIO NAZIONALE "IN RICORDO DI CARLO CARRETTO"

SEMINARIO NAZIONALE

Memoria e futuro
In ricordo di Carlo Carretto


Foligno (PG), 24-25 novembre 2018

Sabato 24 novembre 2018

12.00     Arrivo a Villa La Quiete

13.00   Pranzo

14.30   Partenza per Spello: Eremo di San Girolamo e visita alla tomba di Carlo Carretto
              
            Visita Chiesa di Spello e opere di Norberto

Assisi: Chiesa di San Francesco e tomba
               
19.30     Rientro in albergo e cena

21.00   Anteprima proiezione cortometraggio dal titolo “Cercatore di Dio


Domenica 25 novembre 2018

 8.30     Inizio dei lavori presso l’Abbazia di Sassovivo
            Saluti
Gianna Spitelli -  presidente regionale Umbria
Viola Battistini – presidente provinciale Perugia
S.E. mons. Gualtiero Sigismondi

Interventi:
Giuseppe Desideri – presidente nazionale Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC)
Padre Gian Carlo Sibilia - fondatore e Priore emerito e Piccoli Fratelli “Jesus Caritas
Fratel Paolo Maria Barducci - Priore Piccoli Fratelli “Jesus Caritas
Luca Radi – Associazione pro-Foligno

11.00     Celebrazione eucaristica presieduta da Padre Gian Carlo Sibilia

13.00   Termine dei lavori - Pranzo

Notizie logistiche 

ü Sede del Seminario: Villa La Quiete, via Uppello, 15 - Foligno.


ü Per chi arriva:
·        in automobile o pullman: dall’autostrada Adriatica uscire a Civitanova Marche – Macerata e prendere la direzione per Foligno. Per chi proviene dal sud uscire ad Orte e proseguire per Terni-Spoleto-Foligno. Per chi proviene dal nord seguire le indicazioni per Perugia e proseguire per Assisi-Foligno.
·     in treno: dalla stazione Termini prendere la linea per Ancora e scendere a Foligno.
                  
ü  Quote di partecipazione
L’ospitalità è prevista dal pranzo di sabato 24 al pranzo di domenica 25 novembre in:
camera doppia 150.00 a persona;
camera singola € 170,00
pasti extra € 20,00
I bambini fino a 4 anni non compiuti gratis; dai 4 ai 12 anni usufruiscono di uno sconto del 30%.
Per i pendolari è prevista una quota pari a € 50.00.
Pasti extra: da prenotare alla segreteria del Seminario al momento della registrazione.
La scheda di prenotazione va inviata al Centro nazionale AIMC tramite mail (aimc@aimc.it) o fax (0639375903) entro e non oltre lunedì 5 novembre 2018*
Per ottimizzare l’organizzazione è necessario che anche i pendolari inviino la scheda di prenotazione sottostante, compilata adeguatamente in ogni sua parte.
Si precisa che l’iniziativa rientra nelle attività di formazione, per cui si può usufruire del permesso previsto dal CCNL. Inoltre, si può utilizzare il bonus della Carta del Docente solo per la quota di € 50.00; in tal caso è necessario allegarlo alla scheda di prenotazione del Seminario.

* Le camere singole saranno assegnate nello stretto ordine di arrivo delle schede fino ad esaurimento.

ADESIONI - con sollecitudine - a: AIMC - tf. 06 634651  - aimc@aimc.it  

Per il pagamento della quota di partecipazione, utilizzare l’IBAN: IT68Q 03359 01600 10000 0011 249 presso Banca Prossima, indicando la causale Memoria e futuro. In ricordo di Carlo Carretto”.
La ricevuta e il voucher unitamente alla scheda di prenotazione, dovranno essere inviate via fax (06 39375903) o via mail (aimc@aimc.it) 

giovedì 4 ottobre 2018

CARLO CARRETTO, PRIMO PRESIDENTE DELL'AIMC. A TRENT'ANNI DALLA SUA MORTE.

Poi il Signore mi dette e mi dà una così grande fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a motivo del loro ordine, che anche se mi facessero persecuzione, voglio ricorrere proprio a loro. E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non voglio predicare contro la loro volontà. E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come i miei signori. E non voglio considerare in loro il peccato, poiché in essi io riconosco il Figlio di Dio e sono miei signori. E faccio questo perché, dello stesso altissimo Figlio di Dio nient'altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue che essi ricevono ed essi soli amministrano agli altri”.
E’ sempre bello rileggere ‘Io, Francesco’, il libro dedicato al santo di Assisi da fratel Carlo Carretto, morto proprio nel giorno della festa di 30 anni fa, 4 ottobre 1988 e nato ad Alessandria il 2 aprile 1910 da una famiglia di contadini proveniente dalle Langhe. La famiglia si trasferisce a Torino, in un quartiere periferico, nel quale si trova un oratorio salesiano che avrà molta influenza sulla formazione di Carlo Carretto e su tutta la famiglia. Lo spirito salesiano si farà sentire anche nella vita professionale che Carretto inizia a 18 anni, a Gattinara, come maestro elementare. Nel 1940 vince il concorso di direttore didattico a Bono (Sassari) ma per i contrasti con il regime per l’insegnamento e l’influsso anche fuori della scuola, è trasferito a Isili (Cagliari) e poi rimandato in Piemonte, direttore a Condove (Torino).
Milita nel settore giovanile dell’Azione Cattolica di Torino, dove entra ventitreenne su invito di Luigi Gedda che ne era il presidente. Nel 1945, insieme a Maria Badaloni, fonda l'AIMC (Assocaizione Italiana Maestri Cattolci)e ne diviene primo presidente.Nel 1946 è presidente nazionale della Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC) e, nel 1948, in occasione dell'80º anniversario della fondazione dell'Azione Cattolica, organizza una grande manifestazione di giovani a Roma: è la famosa adunata dei 300.000 ‘baschi verdi’. Poco dopo fonda il Bureau International de la Jeunesse Catholique, di cui diviene vice presidente. Nel 1949 con l'amico Enrico Dossi dà vita, all'interno della GIAC, a una nuova Opera dedicata al turismo dei giovani: il CTG, il Centro turistico giovanile, di cui sarà il primo presidente nazionale. Nel 1952 si trova in disaccordo con una parte importante del mondo politico cattolico e deve dimettersi dall’incarico di presidente della GIAC. E’ in questo frangente che matura la decisione di entrare a far parte della congregazione religiosa dei ‘Piccoli Fratelli di Gesù’ fondata da René Voillaume e ispirata dalla figura di Charles de Foucauld. L'8 dicembre 1954 parte per l'Algeria, per il noviziato di El Abiodh, vicino ad Orano; per dieci anni vivrà una vita eremitica nel Sahara, fatta di preghiera, silenzio e lavoro. Rientrato in Italia nel 1965 si stabilisce a Spello (Umbria), dove Leonello Radi (già presidente della GIAC di Foligno) è riuscito a far affidare alla Fraternità dei Piccoli Fratelli del Vangelo l'ex convento francescano di San Girolamo, vicino al cimitero.
Carlo Carretto muore nel suo eremo di san Girolamo a Spello. Ed in occasione del trentennale Gianni Borsa ha curato il volume ‘Carlo Carretto ieri e oggi - Spello e le colline della speranza’, che propone testimonianze sulla nascita della Fraternità a San Girolamo dalla metà degli anni Sessanta e sul ruolo che vi ebbe Carretto.
Nell’introduzione al volume il presidente dell’Azione Cattolica, Matteo Truffelli, ha scritto: “Il volume propone diverse testimonianze sulla nascita della Fraternità a San Girolamo dalla metà degli anni Sessanta e sul ruolo che vi ebbe Carretto… Grazie alle amicizie strette ai tempi dell’Ac, alla benevolenza dell’allora vescovo di Foligno, mons. Siro Silvestri, e all’appoggio dell’amministrazione comunale di Spello, trova l’antico complesso di San Girolamo, tra le splendide colline umbre, appoggiato sul Monte Subasio, a pochi chilometri dall’Assisi di san Francesco. Intuisce subito che è il posto giusto (anzi ‘il più bel posto al mondo’, come avrà a dire) per fermarsi con i Piccoli Fratelli e creare un luogo di preghiera aperto all’accoglienza di giovani e adulti intenzionati a mettersi in ascolto della parola di Dio, lasciando che sia la Bibbia a illuminare il cammino del cristia­no nella vita di ogni giorno”.
Quindi a Gianni Borsa abbiamo chiesto di spiegarci le ‘colline della speranza’: “Per Carlo Carretto rappresentano le ultime fasi della vita. Nella prima fase è stato impegnato nell’Azione Cattolica; nella seconda fase ha trascorso 10 anni nel deserto. Quindi quando ritorna in Italia è ricco di questo suo approfondimento della fede. Le ‘colline della speranza’, insieme alla ‘Casa di San Girolamo, sono il luogo in cui accoglierà, dal 1966 al 1988, migliaia di giovani che cercano risposte dalla fede e dalla vita e li accompagnerà con un tratto sottile, che gli deriva dalla passione dell’annuncio cristiano. Le ‘colline della speranza’ sono una cattedra d’amore che Carretto ha riservato ai giovani”.
A proposito di giovani si sta svoglendo un Sinodo ad essi dedicato. Carretto cosa diceva ai giovani?
“Anzitutto accoglieva i giovani e li lasciava parlare e non si poneva loro come colui che doveva
indicare la via giusta. Indicava loro la strada alle loro domande, che era il Signore. Oggi dobbiamo ascoltare i giovani e, se abbiamo una parola da dire a loro, quella è ‘cercate di mettervi in silenzio davanti al Signore, perché le sue risposte arriveranno’. C’è poi un’altra cosa che Carretto faceva con i giovani: li incoraggiava a vivere la vita ed ad essere protagonisti della propria esistenza. Quindi oggi dobbiamo incoraggiare i giovani ad essere protagonisti della propria vita”.
Nel libro ‘Il Dio che viene’, considerato il suo testamento spirituale, Carretto scriveva: ‘Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello. Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure. No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te’. Dopo 30 anni cosa resta del suo ricordo?

“30 anni dopo Carretto ci lascia questo sguardo rivolto alla Parola di Dio, che è uno sguardo rivolto a Cristo. Lì troviamo le nostre risposte per vivere una vita cristiana. Ed anche se non fossimo credenti ci invita a guardare all’uomo, perché l’altra sua attenzione era rivolta alla persona davanti a sé. Chi guarda all’uomo con lo sguardo d’amore, guarda a Dio. Inoltre ci insegna un grande amore per la Chiesa, nonostante i suoi limiti ed i suoi difetti, perché è essa stessa peccatrice in quanto composta da uomini e donne. Eppoi ci dà un’indicazione di speranza, perché le ‘colline della speranza’ sono un atteggiamento interiore; son un invito a guardare al futuro con voglia di incontrare i fratelli. Fratel Carlo è stato davvero un grande testimone”.  

www.acistampa.com   

lunedì 5 aprile 2010

CENTO ANNI FA NACQUE CARLO CARRETTO primo presidente nazionale dell'AIMC

Il 2 aprile 1910 nacque, ad Alessandria, Carlo Carretto, fondatore (insieme a Maria Badaloni) dell'AIMC e primo presidente nazionale. Maestro elementare, direttore didattico, impegnato nell'Azione Cattolica, eletto nel 1946 presidente nazionale dell'Associazione, fu ben presto chiamato da Pio XII alla presidenza nazionale della Gioventù di Azione Cattolica. Nel 1954 lascia tutto per recarsi nel deserto algerino tra i Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld.  Là trascorre molti anni nel silenzio e nella preghiera. Racconta tale esperienza nel famoso  libro "Lettere dal deserto". Da Piccolo fratello torna in Italia e si ferma nell'eremo di Spello ove diviene punto di riferimento per molta gente, in particolare per i giovani. La sua vita terrena si concluse a Spello il 4 ottobre 1988.   Fratel Gian Carlo Sibilia, che ha raccolto e ordinato tante sue pagine autobiografiche, lo definisce "l'innamorato di Dio". Sopra la sua tomba, nel piccolo cimitero di Spello, all'ombra di un ulivo, un rosarietto di legno, inciso sulla pietra, il cuore sormontato dalla croce, simbolo dei Piccoli Fratelli. "Quando verrete alla mia tomba, ha lasciato detto, chiedetemi di intercedere per la vostra fede".