“E’ essenziale – indica il Papa – la
comunione con i fratelli”.
Inoltre, prosegue, “la secolarità si muove con un
ampio respiro, su vasti orizzonti” e questo spinge a chi ne fa parte di
accettare da un lato “la complessità, la frammentarietà e la precarietà del
nostro tempo” e dall’altro di essere creativi nell’“immaginare nuove soluzioni,
inventare risposte inedite e più adeguate alle nuove situazioni che si
presentano”, “vivendo – asserisce Francesco – una spiritualità capace di
coniugare i criteri che vengono ‘dall’alto’, dalla grazia di Dio, e i criteri
che vengano ‘dal basso’, dalla storia umana”, letta e interpretata. Il Papa
esorta ad essere “testimoni del valore della fraternità e dell’amicizia”.
“L’unità delle comunità cristiane,
delle famiglie cristiane, sono testimonianza: sono la testimonianza del fatto
che il Padre abbia inviato Gesù. E, forse, arrivare all’unità – in una comunità
cristiana, in una parrocchia, in un vescovado, in una istituzione cristiana, in
una famiglia cristiana – è una delle cose più difficili. La storia nostra, la
storia della Chiesa, ci fa vergognare tante volte: ma abbiamo fatto le guerre
contro i nostri fratelli cristiani!
Dove
“i cristiani si fanno la guerra fra di loro” – afferma Papa Francesco – “non
c’è testimonianza”: “Dobbiamo chiedere tanto perdono al Signore per questa
storia! Una storia tante volte di divisioni, ma non solo nel passato… Anche
oggi! Anche oggi! E il mondo vede che siamo divisi e dice: ‘Ma che si mettano
d’accordo loro, poi vediamo… Come, Gesù è Risorto ed è vivo e questi – i suoi
discepoli – non si mettono d’accordo?’.
“E’ stata l’invidia del diavolo – spiega il Papa – a far entrare il peccato nel mondo”: così, anche nelle comunità cristiane “è quasi abituale” che ci siano egoismo, gelosie, invidie, divisioni, “e questo porta a sparlare uno dell’altro.
Gesù ha pregato per noi, per
tutti noi che stiamo qui e per le nostre comunità, per le nostre parrocchie,
per le nostre diocesi: ‘Che siano uno’. Preghiamo il Signore che ci dia la
grazia, perché è tanta, tanta la forza del diavolo, del peccato che ci spinge a
fare le disunità. Sempre!
Che ci dia la grazia, che ci dia il dono: e qual è il
dono che fa l’unità? Lo Spirito Santo! Che ci dia questo dono che fa l’armonia,
perché Lui è l’armonia, la gloria nelle nostre comunità. E ci dia la pace, ma
con l’unità.
Chiediamo la grazia dell’unità per tutti i cristiani, la grande
grazia e la piccola grazia di ogni giorno per le nostre comunità, le nostre
famiglie; e la grazia di mettere il morso alla lingua!”.
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