STORIA. ORMAI LA CRONACA SI
È MANGIATA IL PASSATO
Giuseppe
Galasso compie un’analisi della storiografia contemporanea in cui si rivela
l’incapacità degli specialisti di sistemare e interpretare i troppo veloci
eventi sociali ed economici
di Eugenio
Mazzarella
I saggi raccolti da Giuseppe
Galasso in Storiografia e storici europei del Novecento (Salerno, pagine 432,
euro 32,00) riprendono un filo già dipanato in una precedente raccolta del
2008, Storici italiani del Novecento (Il Mulino). E di Galasso
attestano la costante prassi di accompagnare sempre la ricerca con un’accurata
ricostruzione e analisi della tradizione storiografica relativa ai temi
affrontati.
Un approccio che, da testi ormai classici alla storiografia
italiana, da Croce, Gramsci e altri storici del 1969 a nient’altro che storia
del 2000, torna a mostrare la sua fecondità. Non è possibile rendere conto
delle considerazioni svolte sulle Annales, sui modelli d’interpretazione nel
’900 di un momento topico dell’800, il 1848, (Kohn, Palmer, Hobswam, Namier) e
sulle urgenze teoretiche poste alla storia nel ’900 (da Kelsen a Heidegger, da
Popper alla Arendt, alla Metahistory, dall’antropologia di Vernant alla
riflessione di Isaiah Berlin). O su determinate opzioni della storiografia del
secolo (da Furet, a Mosse e a Nolte); e poi su Maravall, Braudel, Dupront,
Fumaroli, Hazard, Le Goff a rileggere il transito tra Medioevo e Moderno in cui
affonda le sue radici la modernità che ha costruito l’Ottocento e il Novecento
europei: 'il secolo storico' per eccellenza, il XIX, e il secolo, il XX, che di
quell’identità 'storica' della coscienza europea – legata alla 'coscienza
storica', nel nesso 'storicistico' di storia e storiografia, a leggere insieme
il suo passato fino alle radici elleniche e romane, e a dare conto di sé nel
suo presente – vede la crisi.......
Leggi: QUALE STORIA?
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