Istruzione e religione nella
scuola italiana,
un quadro desolante
Persino
autori come Dante e Manzoni vengono presentati appiattiti sulle questioni
espressive e stilistiche, mentre vengono ignorati gli autori contemporanei che
si misurano con la fede
L’anno scolastico è
ormai avviato in tutte le regioni d’Italia e questo è forse il momento più
opportuno per svolgere la riflessione che ora proponiamo. Ci si interroga
spesso su quanto sia adeguato il nostro sistema scolastico nella preparazione
degli alunni sia in ambito umanistico che scientifico. Più rara è la
riflessione sui contenuti religiosi che la scuola, sia pur da un punto di vista
laico, offre. Riflessione che è comunque ineludibile, visto che il
cristianesimo, senza ignorare gli apporti di altri fattori, costituisce
l’alfabeto della cultura italiana ed europea.
Non vogliamo parlare
dell’ora di religione, ma del peso che la religione ha nelle altre discipline.
Se si guarda con obiettività ai contenuti religiosi presenti in maniera
trasversale nelle diverse discipline, il quadro è piuttosto desolante. Infatti,
il clima culturale, non particolarmente favorevole al cristianesimo, non aiuta
i ragazzi a formarsi un’idea completa su problematiche di tipo religioso.
Proviamo ad
addentrarci nello specifico. Si potrebbe partire dall’ambito storico. Gli
alunni italiani studiano abbastanza bene il Concilio di Trento e ciò che è
legato alla Controriforma, ma, al termine del loro percorso scolastico, molto
difficilmente avranno sentito anche solo nominare il Concilio Vaticano II. Ciò
inevitabilmente porta ad avere una visione della Chiesa che non corrisponde
alla realtà di oggi. Per fortuna, invece, …..
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https://it.zenit.org/articles/istruzione-e-religione-nella-scuola-italiana-un-quadro-desolante/
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