“Conoscenza, sapienza e formazione”
La Sessione “Scienze educative”
del Simposio Internazionale dei Docenti Universitari è stata una significativa
occasione per riflettere interdisciplinarmente sui temi della Conoscenza,
sapienza e formazione, negli anni delle razionalità strumentale, dello sviluppo
tecnologico, mass mediatico e della globalizzazione, nei quali tali questioni
sono diventate particolarmente complesse. Infatti, l’educazione sembra
misurarsi con aspetti singolari ed inediti rispetto anche al passato prossimo,
a cominciare da un’apertura degli adolescenti alla contingenza, alla
molteplicità di esperienze e di nuove relazioni sociali rese possibili dai new
media. In sostanza, il giovane tende a formarsi e a costruire la propria
identità all’insegna di un “mosaico di comportamenti”, volgendo a proprio
favore le nuove flessibilità esperienziali e opportunità comunicative: di
contro, però, così si produce una “socializzazione leggera” e una certa
difficoltà a definire un senso unitario della propria biografia. A maggior
ragione, l’idea di formazione, nella contemporaneità, non dovrebbe essere
separata da quelle di conoscenza e di sapienza, perché non si può dare rilievo
nel processo educativo solo al trasferimento di nozioni, di dati, di norme e di
una “fredda” istruzione.
Nell’epoca postmoderna,
l’Università non può essere ancorata a una visione riduzionistica,
utilitaristica, della conoscenza e limitarsi soltanto ad una logica formale, ma
dovrebbe essere lo spazio informativo e formativo in cui porsi la domanda
“sulla verità dell’uomo”, sul rapporto tra idealità e utilità, tra senso
generale del sapere e specializzazione, nel quale perseguire, come ha affermato
Papa Francesco, “la sapienza nel senso più profondo del termine”.
A conclusione dei lavori è stato pubblicato l'Instrumentum Laboris:
Nessun commento:
Posta un commento