lunedì 12 settembre 2016

SCUOLA: LA RIVINCITA DELLA PENNA

Nuove frontiere dell’apprendimento:
 la rivincita della penna

     Una recente ricerca condotta da due noti neuroscienziati norvegesi, Audrey van der Meer e Ruud van der Weel del Norwegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim, i cui risultati sono stati resi noti due mesi fa, ha confermato ciò che è stato rilevato anche da altri ricercatori, psicologi cognitivi e pedagogisti sperimentali tra i quali, in Italia, Benedetto Vertecchi (di cui ogni mese potete seguire la rubrica “La parola all’esperto” sul mensile cartaceo Tuttoscuola, presto disponibile anche in formato digitale): scrivere a mano con la penna, anziché battere i tasti di un computer, migliora la capacità di apprendimento.
      A questa conclusione i due scienziati sono pervenuti dopo aver fatto indossare per due mesi a un gruppo di venti studenti uno speciale casco attrezzato con oltre 250 sensori idonei a rilevare i loro segnali cerebrali mentre prendevano appunti: per metà tempo a mano con una penna e per metà servendosi della tastiera di un computer.
      È risultato che a seconda della modalità di scrittura venivano utilizzate parti diverse del cervello, e che l’uso della penna attivava aree del cervello più profonde perché comportava un più elevato grado di selezione ed elaborazione delle informazioni. Di qui il consiglio, dato alle scuole di tutto il mondo, a tornare alla penna e alla scrittura a mano.
    Prendendo atto di quella che sembra ormai una consolidata evidenza scientifica, la Microsoft, azienda leader nel campo dei computer, ha predisposto una speciale penna digitale con la quale gli studenti potranno sommare ai tanti vantaggi dati dall’uso di computer sempre più evoluti e performanti anche quello di sollecitare e sfruttare meglio i loro potenziali di apprendimento. La penna, insomma, si è presa una rivincita, anche se per battere la tastiera si è fatta… digitale.

da TUTTOSCUOLA


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